RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
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«Non avere più il pene mi fa dubitare della mia identità». Richard Stamp, 54 anni, di Londra era in Cambogia quando ha scoperto un nodulo al pene nel 2018. Da mesi non riusciva più ad avere rapporti sessuali con la sua partner per quanto fosse dolorosa la penetrazione, ma aveva preferito non cercare su internet per sapere cosa fosse e aveva rinviato una visita dal dottore.
Quando la compagna di allora gli ha detto che non poteva più andare avanti Richard ha deciso di farsi controllare per scoprire quello che mai avrebbe voluto sentirsi dire: aveva un cancro al pene ed era necessaria un’amputazione.
Ha cercato anche una seconda consulenza in un altro ospedale specializzato, ma il responso è stato sempre lo stesso. Non ci sarebbe stata alcuna alternativa se non quella di amputare: «Se non lo avessi fatto sarei morto – ha raccontato Richard – Ma mi pento di non essermi fatto visitare prima. Avrei potuto salvare parte del pene. La mia vita è stata devastata. Io e la mia ex ci siamo lasciati.
Quel pene mi aveva dato le cose migliori della mia vita, due bellissimi bambini. E ora sono un disabile in cerca di una soluzione per la ricostruzione. Mi manca il mio pene, mi manca quella parte di me.
Riesco ad andare con delle donne, ma è stato difficile mostrarsi per come sono ora. Il sesso è strano perché non è coinvolta la penetrazione, ma ad alcune donne non importa».
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