antonio tajani in treno

CIUFF CIUFF, È IN ARRIVO IL TAJANI-EXPRESS – IL MINISTRO DEGLI ESTERI HA DECISO CHE IL SUO PAESE D’ORIGINE, FERENTINO, IN PROVINCIA DI FROSINONE, DEVE AVERE UNA STAZIONE FERROVIARIA DELL’ALTA VELOCITÀ – UNA MOSSA CHE RICORDA LA COSIDDETTA “CURVA FANFANI” DELL’AUTOSTRADA DEL SOLE, IMPOSTA DAL POLITICO DEMOCRISTIANO DI AREZZO – AD APPOGGIARE QUEL PESCE LESSO DEL LEADER FORZISTA CI SONO IL GOVERNATORE DEL LAZIO, FRANCESCO ROCCA, LA CISL E IL NEO SOTTOSEGRETARIO LUIGI SBARRA (IN QUOTA MELONI) – L’ULTIMA PAROLA SPETTA AL MINISTRO DEI TRASPORTI: COSA FARÀ SALVINI, PERMETTERA’ A TAJANI DI INTESTARSI QUESTA VITTORIA?

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Estratto dell’articolo di Luca Di Carmine per www.lettera43.it

 

ANTONIO TAJANI A FERENTINO

L’autostrada del Sole viene ricordata per la cosiddetta “curva Fanfani”: il politico democristiano, ministro e presidente del Consiglio, era talmente legato al suo territorio, ossia Arezzo, da far modificare il percorso della strada che doveva unire l’Italia.

 

[…]  Ora sta accadendo la stessa storia con le ferrovie, e protagonista è il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, che vuole dotare il territorio ciociaro di una fermata, con tanto di stazione ipermoderna, dell’alta velocità.

 

matteo salvini antonio tajani

La stazione Tav a Ferentino, dicono dalle parte di Tajani, «rappresenta un’imperdibile opportunità di rilancio, non soltanto per la provincia di Frosinone, ma per tutto il Basso Lazio e, a catena, per le regioni limitrofe.

 

Non una semplice infrastruttura, ma un’opera capace di far recuperare terreno a tutta l’area non soltanto per quanto concerne la mobilità, che ne guadagnerebbe, evidentemente, in efficienza, ma anche in termini di rilancio economico, con una rafforzata attrazione industriale e turistica».

 

ANTONIO TAJANI IN TRENO

A promuovere un incontro sul tema è stata la Cisl, con un convegno intitolato “La rinascita del Basso Lazio – Il futuro della mobilità con la Tav”, presente Tajani e pure il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. La stazione Tav di Ferentino-Supino è un’opera «non negoziabile» secondo il segretario regionale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli, supportato da Forza Italia e Fratelli d’Italia in questa battaglia.

 

Fatto sta che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è leghista, e risponde al nome di Matteo Salvini, e giovedì 3 luglio al dicastero è in programma un incontro proprio su questo tema. Rocca ha parlato chiaro: «Per anni siamo stati bloccati dall’ideologia, questo territorio ha scontato pesanti ritardi a causa dei troppi “no”. Ora basta. Con la stazione Tav potremmo arrivare a un movimento di 5.600 passeggeri al giorno. I 28 minuti che collegherebbero la città del frusinate a Roma Tiburtina farebbero davvero la differenza».

 

GIORGIA MELONI - LUIGI SBARRA - ASSEMBLEA CISL - FOTO LAPRESSE

E a dar manforte è arrivato anche il neo sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Luigi Sbarra, già a capo della Cisl: «Quella del Basso Lazio non è una terra depressa, ma una terra che rischia di essere dimenticata. E la stazione Tav non è un favore, bensì un investimento per questo territorio».

 

Il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini ha detto la sua: «Dobbiamo intercettare le varie sensibilità per poter lavorare insieme. Le nostre province possono vincere le grandi sfide della globalizzazione e di questa nostra contemporaneità soltanto se riusciamo a lavorare insieme, mettendo da parte gli interessi di partito e i campanilismi. Dobbiamo unirci quindi in questa battaglia per la Tav. Il territorio ha bisogno di questa infrastruttura e ha bisogno di fare squadra».

 

[...]

 

francesco rocca (2)

Però, in caso di successo, chi si intesterà la vittoria sarà Tajani, che nel territorio del Basso Lazio ha le sue origini: la madre faceva l’insegnante di latino e greco proprio a Ferentino, Comune della Valle del Sacco che ora conta poco meno di 20 mila abitanti. Così il vicepremier rischia di farsi passare per il “nuovo Giulio Andreotti”. Che tra l’altro era stato anche ministro degli Affari Esteri, nella sua lunga carriera.

ANTONIO TAJANI IN TRENOantonio tajani matteo salvini giorgia meloni