
DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI…
UN COLPO AL QUORUM – L’OBIETTIVO DEL 50% PIÙ DEI VOTANTI PER I CINQUE REFERENDUM APPARE PROIBITIVO. IL “PIANO B” DEL CENTROSINISTRA CONSISTE NEL PORTARE ALLE URNE PIÙ DI 12 MILIONI E 300MILA ELETTORI, SUPERANDO COSÌ IL NUMERO DI CHI, ALLE POLITICHE DEL 2022, VOTÒ PER IL CENTRODESTRA. SECONDO IL FONDATORE DI YOUTREND, LORENZO PREGLIASCO, BASTEREBBE REGISTRARE UN’AFFLUENZA DEL 24% – È ANCHE UNA PROVA DI CAMPO LARGO. PD E AVS SI SONO SPESI PER CINQUE SÌ. IL M5S HA LASCIATO LIBERTÀ DI COSCIENZA SULLA CITTADINANZA...
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
I referendum in realtà sono due. Sul raggiungimento del quorum per renderlo valido (50 per cento più uno dei votanti). Una montagna difficile da scalare. L’altro – il piano B del centrosinistra – consiste nel portare alle urne più di 12 milioni e 300mila elettori, superando così il numero di chi, alle politiche del 2022, votò per il centrodestra.
Già più facile. Basterebbe, ha calcolato il fondatore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, registrare un’affluenza del 24 per cento, contando anche gli italiani che votano dall’estero.
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riccardo magi maurizio landini - referendum 8 e 9 giugno
È questa la posta in palio politica per i cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, che la destra ha deciso di snobbare. Ma come fare a ribaltare i pronostici avversi sul quorum? «La partita si gioca sui perdenti della globalizzazione», dice il deputato pd Federico Fornaro.
«Quelli che alle ultime elezioni hanno preferito stare a casa. I quesiti parlano delle loro vite. Molti sondaggi rivelano che il 40 per cento degli elettori decide negli ultimi giorni se andare al seggio. Mobilitarli, ecco la nostra speranza di queste ore».
[...] È anche una prova di campo largo. La segreteria Pd e Avs si sono spesi per cinque sì. Il M5S ha lasciato libertà di coscienza sulla cittadinanza, ma Giuseppe Conte barrerà sì anche sul quinto quesito. Andranno a votare i rider?
Gli analisti prevedono un’affluenza più alta al Nord, più elevata nei grandi centri. Per il politologo della Luiss Roberto D’Alimonte però vanno cambiate le regole. «La soglia va abbassata al 40 per cento se vogliamo salvare l’istituto del referendum. La disaffezione è strutturale. Negli ultimi trent’anni solo una volta il quorum è stato superato: nel giugno 2011. Allora si votava anche sul nucleare e c’era appena stato l’incidente nella centrale di Fukushima in Giappone che spaventò moltissime persone».
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Il quesito che ha appassionato i giovani è quello sulla cittadinanza, che punta a dimezzare da 10 a 5 i tempi di residenza legale per diventare italiani, giura il suo promotore, Riccardo Magi, segretario di Più Europa. «È stato bellissimo vedere il loro entusiasmo in tante piazze». La percezione è di un’impennata nella mobilitazione, si dice speranzoso.
Diventare italiani è il sogno di tanti ragazzi che si sentono già parte del nostro Paese. Contro la riforma si è pubblicamente esposta la premier Meloni. «Un motivo in più per andare ai seggi oggi e domani», dice Magi.
referendum 8 e 9 giugno
PIER LUIGI BERSANI ALLA MANIFESTAZIONE PER GAZA CON IL CAPPELLO PER IL REFERENDUM
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