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Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Una sera dell' aprile 2009, alla Cinémathèque, ritrovo di cinefili parigini, il regista del mitico «Heat-La sfida», Michael Mann, venne a parlare della sua carriera. Testa rasata e faccia d' angelo, si fece avanti tra il pubblico Redoine Faid, noto «bandito» della banlieue, da poche settimane uscito dal carcere. «Lei è stato il mio consigliere tecnico», disse a Mann, molto imbarazzato.
redoine faid fuga in elicottero
Raccontò di aver visto «Heat-La sfida» decine di volte. Di aver copiato il personaggio interpretato da Robert De Niro e di aver capito lì come effettuare un attacco a un furgone portavalori. Ecco, da film d' azione è stata anche la sua evasione ieri dal carcere di Réau, a una quarantina di km a Sud-Est di Parigi. Verso le 11,30, nella mattina di una domenica afosa di inizio estate, un elicottero è atterrato nel cortile del carcere. Lì Faid scontava una pena di 25 anni, decisa nell' aprile scorso per un attacco a un furgone blindato, da lui organizzato nel 2010. E che era finito male (non in maniera pulita, come a lui piace), con un inseguimento su un' autostrada e alla fine lo scontro con le forze dell' ordine. E la morte di Aurélie Fouquet, una giovane poliziotta.
Pochi mesi prima Faid, che oggi ha 46 anni, aveva pubblicato la sua autobiografia e sbandierava in interviste tv una nuova vita da agente commerciale: mai più crimine organizzato. Niente da fare, c' era ricascato.
Ebbene, ieri l' elicottero si è posato nel cortile d' onore, dove in genere arrivano le personalità: l' unico non visibile dalle torrette di guardia e a non essere protetto dalla rete anti-aerea. Ne sono scesi almeno due uomini, vestiti di nero, con i passamontagna e armati di kalashnikov. Hanno tirato una nuvola di fumogeni. Faid stava discorrendo nel parlatorio con il fratello. Tutto è durato pochi minuti: i complici hanno sfondato una porta, che dà su un corridoio di servizio, con accesso allo spazio dove i prigionieri ricevono le visite.
Hanno prelevato Faid e sono ripartiti con l' elicottero, ritrovato a una sessantina di km da lì: il pilota, sotto choc, ha raccontato di essere stato sequestrato dai banditi nella mattina. Faid e i suoi sono fuggiti su un' auto nera, abbandonata nel parcheggio di un centro commerciale della periferia, a Aulnay-sous-Bois. Una cinquantina di km più a Nord, dagli alloggi popolari di Creil proviene Faid, figlio di un operaio di origini algerine.
Sparito nel nulla per il momento. Iniziò la sua «carriera» a sei anni, rubando un carrello pieno di dolci da un supermercato. Poi arrivarono i furti seri, fino a diventare trafficante di droga e rapinatore d' alto bordo: ormai un idolo per i giovani delinquenti della banlieue. Cinque anni fa era già evaso da un' altra prigione, prendendo in ostaggio quattro agenti come scudi umani, poi rilasciati, illesi. Aveva fatto saltare una serie di porte con la dinamite ed era scomparso, ritrovato dopo qualche settimana ancora nella periferia di Parigi.
Una guardia carceraria, che l' ha conosciuto di recente, ha detto che «Faid è sempre molto gentile ed educato, mai in conflitto con gli agenti penitenziari. Ma in un angolo della testa pensa sempre a evadere. Bisogna stare attenti». Il fratello di Faid è stato fermato. Pochi giorni fa un drone era stato avvistato nei pressi del carcere, utilizzato dai suoi «amici» per organizzare il blitz.
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