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Diego Barbera per "www.wired.it"
Un altro prodotto sempre connesso è caduto sotto i colpi di cyber-criminali che sono riusciti in un hack, nemmeno così complicato. Una storia che non sarebbe poi così originale e degna di nota se non fosse che il protagonista è il sex-toy Qiui Cell Mate, prodotto dall’omonima società cinese. Nello specifico si tratta di quello che viene definito come la prima cintura di castità maschile controllata via app.
A scoprire il buco nella sicurezza è stata la società specializzata Pen Test Partners che ha raccontato come fosse semplice prendere il controllo da remoto del gadget piazzato – come facilmente si può immaginare – in un’area molto sensibile del corpo maschile. “E non si poteva nemmeno sfruttare una funzione di override di emergenza”, ha raccontato il ricercatore Alex Lomas.
Una situazione che poteva diventare davvero spiacevole dato che questa cintura di castità 2.0 andava a agganciarsi con un anello metallico al pene dell’utente e si poteva bloccare e sbloccare tecnicamente soltanto via buteooth attraverso l’app della parte dominante della coppia. La gravissima falla riguardava il fatto che le Api – il pacchetto di definizioni e protocolli con i quali vengono realizzati e integrati i vari software – erano completamente aperte, senza alcuna password di protezione.
Così, chiunque poteva prendere possesso del dispositivo di un utente. A lucchetto bloccato, l’unica mossa per liberarsi era quella di sfruttare una pinza oppure un apparecchio per tagliare metallo, un’ipotesi piuttosto agghiacciante soltanto al pensiero. A quanto è emerso, la problematica delle Api era nota da tempo, ma la società non si è impegnata a dovere per tutelare i propri clienti.
Il 2020 è iniziato nell’era dei sex-toy con tanti nuovi prodotti ufficializzati al Ces di Las Vegas ed è proseguito con un boom di ordinazioni durante il lockdown, soprattutto quelli comunicanti da remoto, vista la permanenza forzata a casa spesso e volentieri lontano dal proprio partner. Una categoria di oggetti smart, che per la sua natura intima, va protetta adeguatamente dalle intrusioni informatiche.
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