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"NESSUNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, TRA LE TIFOSERIE DI MILAN E INTER C'ERA SOLO UN PATTO DI NON BELLIGERANZA" - IL SURREALE COMMENTO DEL "BARONE" (AL SECOLO GIANCARLO CAPELLI), STORICO CAPO ULTRAS DEL MILAN, DOPO LE CONDANNE NEI CONFRONTI DI LUCA LUCCI E ANDREA BERETTA, CAPI DELLE TIFOSERIE DELLE DUE SQUADRE DI MILANO, E DI CHRISTIAN ROSIELLO, EX BODYGUARD DI FEDEZ - 19 LE PERSONE FINITE IN CARCERE, CONDANNATE COMPLESSIVAMENTE A PIÙ DI UN SECOLO...

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Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera" 

 

giancarlo capelli 'il barone' 1

L’associazione a delinquere ma quando mai, la spartizione degli affari con gli interisti proprio no: se c’è una cosa a cui tengono i 40 ultrà milanisti ieri in Tribunale (come i 300 l’altro giorno fuori da San Vittore) in attesa delle sentenze sui compagni imputati, è appunto giurare si trattasse invece solo del «vecchio patto di non belligeranza che ho siglato io nel 1982 ed è il motivo per cui ogni settimana non ci si ammazza più», sostiene il 77enne Giovanni Carlo Capelli “il Barone”.

 

Fatto sta che anche i 3 residui imputati di ieri subiscono la medesima sorte dei 16 condannati a quasi un secolo martedì dalla gup Rossana Mongiardo: i giudici Ferrari-Simi-Managò infliggono in rito abbreviato (quindi già limati di un terzo) 5 anni e 6 mesi a Francesco Lucci (fratello dell’ex capo della curva Sud, Luca Lucci, che ne aveva avuti 10 l’altro giorno), 4 anni e 20 giorni a Christian Rosiello, già bodyguard del rapper Fedez, e 3 anni e 8 mesi a Riccardo Bonissi, tutti chiamati a risarcire i danni di immagine a Milan e Lega Calcio con un anticipo di 40.000 e 20.000 euro.

luca lucci

 

Nell’associazione a delinquere i pm Storari, Ombra e Lesti inquadravano quattro aggressioni a steward dello stadio o tifosi, più quella in strada la notte tra 21-22 aprile al personal trainer Cristiano Iovino due ore dopo scintille già in discoteca: aggressione alla quale Fedez aveva assistito e per la quale è stato archiviato dopo che la pm Michela Bordieri ha ravvisato «non uno scontro tra gruppi contrapposti» (rissa, procedibile d’ufficio), «bensì un gruppo contro un’unica persona offesa» (lesioni, procedibile solo a querela, però non sporta da Iovino dopo una transazione col rapper).

 

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Rosiello e Francesco Lucci vengono condannati anche per un’accusa di estorsione identica a quella per la quale invece è stato assolto martedì suo fratello Luca Lucci con l’ex capo ultrà interista Andrea Beretta: e cioè l’essersi «avvalsi della forza di intimidazione derivante dalla loro posizione di capi tifoserie per convocare in un bar di Pioltello l’amministratore della società che gestisce la ristorazione nello stadio», «far presente che Lucci non poteva essere lì in quanto detenuto, e costringere due subappaltatori a vendere a esponenti della curva del Milan a 2,14 euro l’una (anziché al prezzo al pubblico di 6 euro) per ogni partita 700 birre poi rivendute ai tifosi a 5 euro». 

Gianluca De Marino e luca lucciultra milan luca lucci e christian rosiellosalvini luca lucciLUCI A SAN SIRO - VIGNETTA BY ROLLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA