DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Paolo Baroni per “la Stampa”
IL RISTORO - VIGNETTA SU ITALIA OGGI
Il commercio, i bar e i ristoranti e il turismo la fanno da padroni. Gli autonomi presentano una valanga di domande ma raccolgono poco. La Lombardia ha il record di richieste, quasi 100 mila (16,4%), ma a livello provinciale a svettare è Roma con 54.262; in coda Udine con appena 9 domande, peraltro liquidate con la somma minima di mille euro. Il Nord produttivo, dove la densità di imprese ed il numero di partite Iva sono più alti, e le regioni del Mezzogiorno, dove si contano più attività individuali e di piccolo taglio, e in generale tutte le aree dove la crisi morde di più, si dividono il grosso dei rimborsi previsti dal decreto Sostegni varato dal nuovo governo. Le città turistiche spuntano i contributi più alti, le professioni autonome quelli più bassi.
scontri tra ristoratori e polizia davanti montecitorio
È questa la fotografia che esce analizzando in dettaglio la prima ondata di bonifici relativi ai nuovi indennizzi a fondo perduto che partite Iva, professionisti e imprese si troveranno bonificati in conto corrente in questi giorni. In tutto 604.534 istanze di pagamento per un totale di 1,9 miliardi.
I settori e la crisi Quasi la metà di questo primo tesoretto va al settore del commercio, a bar e ristoranti ed al turismo, a riprova che questi sono i settori più colpiti dalla crisi. Ben 421 milioni (22%) del totale vanno alle attività di alloggio e ristorazione, che in tutto nella prima settimana ha presentato 89.943 domande e riceveranno un assegno di 4.682 euro contro una media nazionale di 3.156. Al commercio, sia ingrosso che dettaglio, vanno altri 397,2 milioni (20,8%) a fronte di 123.169 richieste (assegno medio 3.244 euro).
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Atri 128,7 milioni finiscono alle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (27.878 domande e una media di 4.616 euro di contributo). Dalle attività professionali, scientifiche e tecniche è arrivato il 17,4% delle domande (105.005) ma ricevono appena l' 8,5% della torta complessiva, che si traduce in un abbastanza misero assegno di 1.609 euro pro capite, per quanto esente da tasse e contributi. L'«assegno» più alto (11.810 euro di media) va a chi gestisce cave e attività estrattive (appena 158 domande, però), il più basso (1.350) ai 28.484 che svolgono attività nel campo della sanità e dell' assistenza sociale.
Lombardia (con 99.048 istanze), Lazio (68.697) e Campania (70.534) sono le tre regioni che in questa prima fase hanno presentato più domande e quindi saranno anche quelle che riceveranno più rimborsi, nell' ordine 357, 239 e 210 milioni (ovvero il 42,25 del totale). Che si traduce in un indennizzo medio che rispettivamente ammonta a 3.607, 3.488 e 2.985 euro. A seguire Puglia, Toscana, Sicilia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Calabria. In totale 826 milioni vanno al Nord e 545 al Sud, al Centro il resto.
Chi riceve di più e chi meno L' assegno medio più alto, pari a 3.992 euro (ben 836 più della media nazionale) va al Veneto, a seguire il Trentino Alto Adige (3.969), la Toscana (3.665) e la Lombardia (3.607). In tutto sono 5 le regioni dove l' importo dell' indennizzo medio si colloca sopra la media nazionale, mentre le restanti 15 stanno sotto.
Ben 1.016 euro sotto la media si piazza la Calabria a cui va l' importo medio in assoluto più basso di tutte e venti le regioni italiane: 2.149 euro. Il Molise si ferma a 2.307, la Puglia a 2.521 e la Sicilia a 2.546.
Colpa dei fatturati più bassi presi a riferimento per questi nuovi ristori, attività più piccole, e - probabilmente - una più alta incidenza degli indennizzi minimi che la legge fissa a 1.000-2.000 euro. Al rovescio gli indennizzi più alti toccano alle zone dove le attività produttive, prima del Covid, erano più floride e dove magari (dato non secondario) si fatturava di più.
L'«effetto turismo» Già il dato delle prime tre regioni, tutte aree a forte vocazione turistica, confermano che una larga parte dei danni riguarda questo comparto. E la riprova arriva analizzando i dati a livello provinciale.
ristorante chiuso lockdown camilla
Gli indennizzi più alti riguardano infatti Venezia (5.011 euro di media e 9.152 domande per un totale di 45,8 milioni), Firenze (4.292 euro, 13.503 istanze e 57,95 milioni) e Bolzano (4.242 euro). Pioggia di richieste anche da Roma, che tra le province e le città metropolitane detiene la prima posizione con 54.262 istanze (3.761 euro di media e 204 milioni di bonifici) e supera anche Milano (40.827), Napoli (37.932), Torino (21.632) e Bari (15.741). Tra gli importi più alti anche Prato (4.524 euro), mentre in coda si piazzano Enna (1.898 euro e appena 942 istanze) e Reggio Calabria (1.985), a riprova delle croniche difficoltà del Sud.
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