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CHI VA A CHIAVARE A CHIASSO? - I PORCELLINI MILANESI SCALDANO I MOTORI: IL COMUNE ELVETICO HA APPENA RILASCIATO L’AUTORIZZAZIONE A COSTRUIRE UN MAXI BORDELLO DI SEI PIANI - IL PROGETTO E’ STATO DEPOSITATO DALL'IMPRENDITORE MASSIMO MARCHETTI, NOME NOTO NELL'AMBIENTE DEL BUSINESS A LUCI ROSSE - NELL'EDIFICIO CI SARANNO UN CENTRO BENESSERE E A UN RISTORANTE, 14 STANZE CON STANDARD ELEVATI DI CONFORT E SERVIZI PER I CLIENTI E PER LA PRIVACY...

Anna Campaniello per il “Corriere della sera - Edizione Milano”

 

Il tragitto dalla dogana di Ponte Chiasso a via dei Pedroni è di poco più di un chilometro. Una manciata di minuti per arrivare dall' Italia direttamente in quello che assume sempre più i caratteri di un quartiere a luci rosse di Chiasso, avamposto elvetico a pochi passi dal confine. Il Comune ha appena rilasciato la licenza di costruzione per una casa d' appuntamenti che, se sarà realizzata come da progetto, diventerebbe la terza nel raggio di alcune centinaia di metri. L'autorizzazione del municipio elvetico indica, alla voce destinazione dell' edificio, «postribolo».

 

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Il progetto depositato dall' imprenditore Massimo Marchetti, nome noto nell' ambiente del business a luci rosse - tutto rigorosamente legale e alla luce del sole - prevede la demolizione dell' edificio attualmente esistente, che ospita un centro massaggi che già non appare fuori luogo nell' ottica del mercato del piacere.

 

La struttura dovrebbe essere sostituita da un palazzo di sei piani, collegato a un parcheggio sotterraneo per garantire la riservatezza ai clienti. Nell' edificio saranno realizzate, oltre a un centro benessere e a un ristorante, quattordici stanze con standard elevati di confort e servizi per i clienti. Il tutto all' insegna della privacy e della possibilità per gli ospiti di non avere contatti con le altre persone presenti e di contare sull' assoluta riservatezza.

 

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La realizzazione dell' intero progetto dovrebbe richiedere un investimento di almeno 3 milioni di euro e la casa d' appuntamenti andrebbe ad ampliare un' offerta destinata agli svizzeri ma con un occhio rivolto all' Italia, come dimostra la scelta degli imprenditori elvetici della zona per la creazione della via a luce rosse.

 

I tempi di realizzazione del nuovo edificio, in realtà, al momento sono tutt' altro che certi. L' ipotesi iniziale, che prevedeva l' apertura entro la fine dell' estate del 2020 sembra difficilmente concretizzabile, visto che non è ancora stato perfezionato neppure l' accordo di acquisto dell' edificio esistente. La domanda di costruzione era stata depositata nell' agosto dello scorso anno e alcune settimane fa, terminato l' iter di accertamento, il Comune di Chiasso ha concesso la licenza.

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Un primo passaggio fondamentale e non scontato. Ora però si tratta di avviare i lavori e il passaggio potrebbe essere tutt' altro che immediato, tanto che il municipio precisa che la concessione ha una validità di due anni, rinnovabili. Nei giorni scorsi però c' è stato un nuovo incontro tra il proprietario dell' edificio, Stefano Mella, e Massimo Marchetti, capofila di un gruppo di potenziali investitori non ancora del tutto definito. Dopo la riunione, sembra sia stata confermata la volontà di procedere non appena saranno perfezionati i dettagli sui partecipanti al progetto e sulle somme messe a disposizione.

 

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Lo stesso proprietario non sembra avere fretta, visto che l' edificio è regolarmente affittato e il centro massaggi funziona e potrà continuare a lavorare fino a che non ci saranno altre esigenze. Il mercato della prostituzione, soprattutto di alto livello, sembra sia immune da crisi e per la nuova casa d' appuntamenti, gli investitori hanno previsto un giro di almeno 70-80 clienti al giorno. La nazionalità, nel postribolo di via dei Pedroni, rimarrà rigorosamente top secret.

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