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COMUNQUE VADANO I REFERENDUM, LANDINI HA GIÀ VINTO LA SUA PARTITA – I QUESITI REFERENDARI DELL’8 E 9 GIUGNO, DESTINATI A NON RAGGIUNGERE IL QUORUM, SPOSTERANNO COMUNQUE GLI EQUILIBRI NEL CENTRO-SINISTRA – STEFANO FOLLI: “UN’AFFLUENZA DISCRETA SEBBENE SOTTO LA SOGLIA, IL 42-45 PER CENTO, RENDEREBBE PIÙ SOLIDA LA SEGRETERIA SCHLEIN. SAREBBE LA RIPARTENZA DI UN PD E DI UNA COALIZIONE SPOSTATI SU POSIZIONI PIÙ NETTAMENTE DI SINISTRA. MA SULLO SFONDO RIMANE LANDINI: LE SUE POSSIBILITÀ DI DIVENTARE CAPO DI FATTO DELLA SINISTRA SOCIALE CRESCERANNO...”
Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/commenti/2025/05/16/news/il_punto_di_folli_del_16_maggio_2025-424211041/
riccardo magi maurizio landini - referendum 8 e 9 giugno
L’8 e il 9 giugno si voterà (oppure non si voterà) nel merito dei cinque quesiti sul lavoro e la cittadinanza. Ma l’esito dei referendum provocherà una serie di ricadute politiche tali da coinvolgere numerosi soggetti, ognuno con aspettative che possono non coincidere con quelle del vicino, dell’alleato.
Vediamo in primo luogo la destra. FdI, Lega, Forza Italia e Moderati sono uniti nel “no” o nell’astensione. Se i quesiti saranno bocciati, come gli indizi lasciano presagire, canteranno vittoria all’unisono e non si può dar loro torto. P
[…] l’insuccesso referendario del centrosinistra permetterebbe a Giorgia Meloni e ai suoi spesso inaffidabili alleati di smaltire l’amarezza per qualche risultato amministrativo negativo.
La mappa dei comuni e delle province al voto copre quasi tutto il territorio nazionale con alcune centri di rilievo come Genova, Ravenna, Taranto, Matera. Luoghi dove il centrodestra non è granché competitivo.
[…]
Più interessante la partita che si gioca a sinistra. Qui Landini, segretario della Cgil, è in campo da protagonista. Se il “sì” raggiungesse il quorum, assicurando la vittoria ai promotori, la vittoria sarebbe comune: di Landini, appunto, perché avrebbe il maggior merito di aver mobilitato milioni di italiani, sconfiggendo la riluttante Cisl; ma non sarebbe da meno l’esultanza dei politici, Elly Schlein in primo luogo.
Sarebbe una vittoria del tutto inaspettata dopo un paio d’anni di prevalente frustrazione. Ma pochi credono a un tale colpo di scena. Perciò è bene prepararsi ad altri scenari.
In caso di fallimento del quorum, ci sarebbero reazioni diverse perché differenti sono le aspettative. Un’affluenza discreta sebbene sotto la soglia, tipo il 42-45 per cento, sarebbe motivo di consolazione per tutti. Il Pd e i suoi alleati potrebbero denunciare la “congiura del silenzio” delle forze governative, di Palazzo Chigi e delle tv.
[…]
L’esperienza del passato dice che quando i quesiti erano chiari e rispondevano a un bisogno collettivo, il quorum s’imponeva per la forza delle idee più che per gli spot trasmessi. Quando invece i referendum sono stati utilizzati per coprire le debolezze della politica e del Parlamento, si è andati incontro a sconfitte ripetute.
maurizio landini angelo bonelli elly schlein assemblea europa verde foto lapresse
In ogni caso, attendiamoci che qualcuno vorrà annettersi la percentuale dei “sì”. L’argomento sarà: “beh, il 45 per cento è comunque più di quanto il Pd e i suoi alleati più stretti hanno avuto alle elezioni del ‘22. Ripartiamo di qui”.
Ma sarà la ripartenza di un partito e di una coalizione spostati su posizioni più nettamente di sinistra: apparirà più solida la segreteria, in grado di gestire con determinazione l’ultima parte della legislatura. E saranno invece ancora silenziosi i riformisti, a meno che non trovino proprio allora il coraggio.
C’è poi chi, come Matteo Renzi e i suoi, hanno fatto una scelta tutta politica. Restare con Elly Schlein costi quel che costi. Il referendum è volto a smantellare le leggi sul lavoro introdotte dal governo Renzi? Pazienza, va sostenuto perché quel che conta è fare muro contro il governo Meloni e, se possibile, provocarne l’inciampo.
ELLY SCHLEIN CON Maurizio Landini A FIRENZE
Quindi l’ex premier, capo di Italia Viva, è oggi un alleato della segreteria Schlein, nella speranza d’essere compensato quando si faranno le liste elettorali.
Sullo sfondo rimane Landini. Vincerà, in un certo senso, anche con i referendum sconfitti. Nel senso che il suo gioco è interno al mondo sindacale. E sul piano politico, le sue possibilità di diventare capo di fatto della sinistra sociale cresceranno.
CONTE ANNUNZIATA CALENDA LANDINI SCHLEIN FRATOIANNI rimini cgil
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