DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Francesca Paci per www.lastampa.it
Concluso lo sbarco dei primi dodici migranti - sei uomini e sei donne, da nave Diciotti, ormeggiata al porto di Catania, disposto per ragioni sanitarie. Sono saliti sulle ambulanze diretti all’ospedale Garibaldi. L’ordine di sbarco è stato deciso dal Viminale per 17, ma cinque donne si sono rifiutate di scendere, perché intendono farlo solo con i loro famigliari per i quali è però necessaria una preventiva autorizzazione da parte del Viminale.
Ad attenderli hanno trovato gli infermieri della Croce Rossa con le tre ambulanze ferme accanto alla nave sella Guardia Costiera italiana. Gli altri 134 restano, per ora a bordo, mentre la portavoce dell’associazione Migrare ha annunciato un nuovo sciopero della fame. Qualcosa però si muove anche su questo fronte, l’Albania ha infatti accettato di accogliere venti di loro. Lo ha reso noto con un tweet la Farnesina: «Il Ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi ringrazia l’Albania per la decisione di accogliere 20 profughi della nave Diciotti. Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall’Italia».
Su tutte le donne a bordo i medici hanno riscontrato segni di violenza sessuale, che avrebbero subito nei campi di prigionia in Libia.
L’impressione che la cosa si stava per sbloccare si era avuta stamattina quando, raccolte le denunce presentate ieri, tra gli altri dalla europarlamentare Michela Giuffrida, sulle condizioni delle donne bisognose di visite ginecologiche per le violenze subite in Libia, era stata prima autorizzata dal ministero della salute la visita a bordo di alcuni medici catanesi (ancora sulla nave) e poi eventualmente di una ginecologa. Invece, verso le 15, era arrivata la notizia dello sbarco. A ordinare lo sbarco era stato l’Ufficio di Sanità marittima di Catania.
nave diciottimigranti a bordo della diciotti
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