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Francesco Olivo per “la Stampa”
Anni di ricerche per raccontare che il posto fisso non è più il sogno delle nuove generazioni, decenni di studi, statistiche e sondaggi e poi basta un freddo comunicato per dimostrare che la realtà è un po' più complessa: la Banca d'Italia indice un concorso pubblico per assumere 30 impiegati e quasi in 85 mila fanno domanda. Non saranno tutti millennials, per presentare la domanda non c' erano limiti d' età (a parte aver superato i 18 anni), ma è certo che la lista di aspiranti viceassistenti è piena di giovani.
Il numero di candidature deve aver spiazzato non solo i sociologi, ma anche gli stessi uffici di via Nazionale, tanto che si è dovuta operare una scrematura assai drastica ancor prima della prima prova. Così, quello che era il requisito minimo è cambiato e di tanto: non più il diploma di scuola superiore, ma la laurea magistrale (niente triennale quindi).
Esclusi anche quelli senza il voto massimo di maturità. Il colpo d'accetta alle candidature è stato brutale: da 84.745 a 8.140. Solo uno su dieci potrà cominciare la prova, il test a risposta multipla, cento domande a risposta multipla tra diritto, economia, matematica, statistica e inglese. Dopo questo esame resteranno solo in 300.
Per entrare nella graduatoria finale bisognerà poi passare un colloquio. Il numero, insomma ha stupito tutti: Banca d' Italia aveva previsto l'iter per gestirne più di tremila, i sindacati parlavano di sessantamila. Tutte stime al ribasso. Il bando è datato 20 aprile e per inviare la richiesta di partecipazione c'è stato poco più di un mese (l'iscrizione era possibile fino al 29 maggio). Il 27 luglio usciranno le liste di quanti hanno superato l'esame per titoli.
Tutta questa folla per un posto fisso nell'istituzione per eccellenza, anche se di per sé la mansione del viceassistente, per come viene descritta nel bando, potrebbe non suonare così affascinante per dei laureati con voti alti: «Classificare, archiviare e protocollare documenti, nonché conteggiare, confezionare e sistemare valori, essere di supporto all'attività delle unità anche attraverso strumenti di office automation; infine, il viceassistente può anche essere adibito allo svolgimento di attività di sportello bancario presso le unità di cassa della banca».
Se la dicitura, appunto, può non risultare attraente, in tanti, tantissimi, l'hanno vista come primo gradino di una carriera operativa. Lo stipendio non è altissimo, almeno in partenza: 28.300 euro lordi annui. Ma alla cifra vanno aggiunti indennità e premi. E soprattutto la prospettiva è quella di una carriere lunga e soprattutto solida.
A oggi non ci sono date certe, quello che si sa è che le prove dovrebbero iniziare alla fine dell' anno. I trenta selezionati dovrebbero prendere servizio nella primavera del 2018. Il dato positivo è che le posizioni saranno probabilmente raddoppiate, da trenta a sessanta, visto che la graduatoria ha una durata di quattro anni.
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