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Flavia Fiorentino per il “Corriere della Sera - Roma”
D’estate meglio coprirsi, andare controtendenza «perché con il caldo può uscire il peggio che è in ognuno di noi — suggeriscono i maestri di stile — e la gente pensa di potersi mettere qualsiasi cosa». Dopo lo sdoganamento del calzino con sandalo alle ultime sfilate di moda uomo a Milano, girare in città con il termometro sopra i 35 gradi, potrebbe trasformarsi in un incubo più spaventoso delle estati passate.
Se il calzino corto esibito, diventa accessorio di culto sulle passerelle di Prada, Bottega Veneta o Versace, mostrato dal cinquantenne palestrato mentre fa la fila in posta o la spesa al supermercato, è semplicemente osceno. Sostituirlo quindi con un pratico, flessibile «fantasmino» multifunzione?
«Non se ne parla — tuona Cesare Cunaccia, per anni giornalista di Vogue e oggi docente al master of Fashion dell’università Luiss — sono sinonimo di “anti-eleganza”, con quella righina di tessuto che spunta fuori dalla scarpa...».
Niente da fare nemmeno con quelli invisibili da mocassino o il «puntalino » per la donna che lascia il calcagno «areato» e la «babette», sempre per le signore, aperto davanti per permettere il movimento delle dita. «Nessun compromesso: lavatevi di più i piedi — suggerisce Cunaccia — migliorate la manutenzione delle calzature e non usate alcun tipo di calza».
Ancora una volta, però, l’ironia sembra essere la chiave per infrangere le regole: «Il fantasmino è sempre stato vissuto malamente perché è brutto — sottolinea Giuseppe Colombo, consigliere delegato e direttore creativo di «Gallo», la storica azienda bresciana di calzetteria — se si dovessero seguire i canoni dell’eleganza classica, certo il fantasmino proprio non ci sta — noi li produciamo solo da qualche anno, giocando con l’idea del viaggio, mettendo ad esempio la sagoma di un aereo sotto la pianta del piede. Il tema vacanza piace a tutti, così il fantasmino colorato e divertente si indossa anche in casa».
Come misura anti-afa, il «signor Gallo» si dice favorevole anche a un bel bermuda: «se arriva al ginocchio, ha tasche dal taglio classico e le pieghe, lo trovo molto chic». Vietato invece il pantalone corto per Cunaccia «se non in un contesto marino o al limite lacustre, non certo a Roma o Milano: «Il pantalone dev’essere lungo, di cotone, meglio di lino, portato con t-shirt e magari giacca rigata: un outfit perfetto dalla mattina alla sera, come si vede a Palm Beach.
Il bermuda lo posso sopportare in una città come Napoli, di giorno, ma solo da chi ha gambe slanciate e caviglie eleganti. La sera un completo di lino blu o bianco immacolato». Ma se coperti si suda? «Un fazzoletto in batista di lino, possibilmente bordato e con iniziali ricamate».
Al bando per l’uomo anche canottiere, shorts o infradito - mentre per la donna il pantaloncino corto, in jeans, stampato, a vita alta o in jacquard è la tendenza dell’estate 2015.
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