claudio velardi runner

“SE UNO CORRE PER STRADA ALLE 5 DI MATTINA DA SOLO NON ARRECA ALCUN DANNO” – CLAUDIO VELARDI È STATO BECCATO A CORRERE A NAPOLI NONOSTANTE L’ORDINANZA DI DE LUCA LO VIETI: “UNA PATTUGLIA DI MILITARI MI HA APOSTROFATO DICENDOMI CHE MENTRE IO CORREVO LA POPOLAZIONE MORIVA” – “VINCENZO? È UN UOMO PREPARATO. MA QUANDO IMPAZZA SUI SOCIAL NON MI PIACE. SCONFIGGEREMO IL VIRUS MA LA GENTE NON SARÀ MIGLIORATA”

 

 

Gimmo Cuomo per www.corriere.it

 

CLAUDIO VELARDI IN VERSIONE RUNNER

Riflessioni di un runner ai tempi del covid 19. Fuga per la vittoria? No, meglio: corsa per la libertà. Claudio Velardi, esperto di comunicazione, è rientrato a Napoli una settimana fa, dopo un periodo di vacanza in una località balneare extra-europea. Una breve sosta a Roma e poi il rientro all’ombra del Vesuvio.

 

«Proprio perché mancavo da un po’ - racconta l’ex assessore regionale - non avevo piena cognizione dell’emergenza. Ma, prendendo atto della gravità della situazione e delle norme per il contenimento del contagio, mi sono disposto a lavorare da casa. Benché la mia attività sia fatta di relazioni personali, di incontri e roba del genere, devo dire che in casa sto lavorando moltissimo. Le videochiamate mi impegnano per tutto il giorno. Credo che quando l’emergenza finirà il nostro modo di lavorare e di vivere in generale sarà cambiato irreversibilmente, probabilmente in meglio».

napoli, tutti in giro durante l'emergenza coronavirus 3

 

napoli, tutti in giro durante l'emergenza coronavirus 2

Non le manca il contatto con il luogo di lavoro?

«Certamente ora non posso scherzare con i colleghi, non posso concedermi una pausa per andare giù al bar a prendere un caffè: sto mettendo a posto documenti, aggiornando pratiche. L’unico sfogo che mi resta è la corsa».

 

Da molti anni Velardi si mantiene in forma scendendo in strada di buon mattino. Ora però anche la corsa è vietata dalle disposizioni del governatore De Luca.

«Il problema si è posto intorno al giorno 11. Ne ho fatto oggetto anche di un post su Twitter. Tra gli altri, mi ha risposto anche Antonio (Bassolino, ndr ). Ci siamo presi in giro, lui mi ha rassicurato: correre non era ancora vietato».

 

E allora?

meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 13

«Ho iniziato ad uscire intorno alle 7 nella città semi deserta. Mi sono tolto lo sfizio di contare quante persone fossero per strada durante il mio giro abituale che inizia alla Riviera di Chiaia, prosegue fino a largo Sermoneta, e dopo, a ritroso verso piazza Vittoria. La mattina del 13, a parte i tassisti e gli operatori dell’Asia, ho incrociato 38 persone e 14 cani».

 

claudio velardi

E il divieto?

«Ci arrivo. Martedì mattinano, verso le 7 e un quarto, mi hanno fermato due vigilesse, peraltro molto gentili ma anche molto decise, che mi hanno informato che non avrei potuto essere lì. Altrettanto cortesemente, ho fatto presente di aver ascoltato, la sera precedente, De Luca in tv che pareva aver ridimensionato la sue indicazione riguardo ai runners, specificando le restrizioni si riferivano prevalentemente alle passeggiate e ai bivacchi sulle panchine».

napoli, tutti in giro durante l'emergenza coronavirus 1

 

E loro?

«Mi hanno mostrato l’ultima parte dell’ordinanza, scritta in grassetto, e invitato a tornare a casa. Dopo essere rientrato, per saperne di più, ho inviato un messaggio a un amico dirigente della Regione, che mi ha confermato l’estensione del divieto».

meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 11

 

A questo punto, scarpette momentaneamente appese al chiodo?

«È venuta fuori quella piccola componente anarchica che è in ognuno di noi allo stato latente. E così ho deciso di anticipare la discesa alle 5. Che pericolo avrei rappresentato? Il primo giorno tutto bene. La città era davvero deserta. Ma stamattina (ieri, ndr ), alla stessa ora, in piazza Vittoria, sono stato fermato da una pattuglia di militari che mi hanno apostrofato dicendomi che mentre io correvo la popolazione moriva. Nel corso di questa discussione, è arrivato un signore che stava camminando a passo veloce. Anche a lui è stato intimato di rientrare”.

CLAUDIO VELARDI

 

A questo punto si arrende?

«Certamente non posso dire che oggi tornerò a correre. Ma a questo punto mi pongo un problema».

 

Quale?

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«Premetto di essere ligio alle regole, e di voler osservare le leggi, anche se non mi sfugge che qualche giurista autorevole ha osservato che le direttive regionali non possono andare oltre le norme nazionali. Io penso che il vero tema sia più profondo. Sono convinto che la democrazia, senza dubbio, è la forma di governo più forte e più bella che esista. E tanto più forte e bella è quanto più sa essere ragionevole, tollerante, flessibile, adattabile, quanto più lascia spazio alla responsabilità individuale».

IL VIDEO MONTAGGIO DI VINCENZO DE LUCA CON LA MAZZA

 

E questo nel caso specifico cosa vuole significare?

«È evidente che se uno corre per strada alle 5 di mattina non arreca alcun danno alla lotta contro il virus. Non si determinano contatti o, peggio, assembramenti pericolosi che giustamente si vogliono e si debbono evitare».

 

Pare di capire che secondo lei ci sarebbero dei limiti anche alle prescrizioni e ai divieti?

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«Dico solo che se si calca troppo la mano e ci si affida in maniera sempre crescente a provvedimenti restrittivi e repressivi, significa che, da parte della classe dirigente c’è una sfiducia di fondo nei confronti dei cittadini».

 

Si potrebbe obiettare che molti comprendono solo le maniere forti?

«È vero. Spesso la gente è contenta perché ama essere suddita. È altrettanto vero che, se è lasciata totalmente libera, se ne frega. Se, invece, qualcuno ti impone con la forza certi comportamenti, obbedisci senza discutere e, magari, particolare deprecabile, ti trasformi anche in un delatore».

Claudio Velardi

 

Problema culturale?

«Esatto. C’è un deficit di cultura liberale. La classe dirigente che prende provvedimenti draconiani e la gente che, in assenza, fa i fatti suoi sono due facce della stessa medaglia».

 

Cosa direbbe allora a De Luca?

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«Vincenzo è un uomo colto e preparato. Ma quando impazza sui social non mi piace. I cittadini così non crescono. Sconfiggeremo il virus la ma la gente non sarà migliorata. Resteremo nella logica della mazza e panelle . Comunque l’importante è sconfiggere questo dannato virus».

 

Senza perdere di vista le liberta?

«Per quanto lo consentono i tempi dobbiamo cercare anche di salvaguardarle».

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