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QUARANTENATI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI – IL LOCKDOWN METTE A DURA PROVA I GENITORI CHE SONO DIVENTATI PIÙ NERVOSI E MANESCHI CON I FIGLI. IL SONDAGGIO: ALMENO IL 29% HA AMMESSO DI AVER FATTO RICORSO A PUNIZIONI FISICHE – CON LO SMART WORKING I TURNI DIVENTANO ETERNI, POI C’È LA DIDATTICA A DISTANZA E IL TEMPO PER SE STESSI SI RIDUCE A ZERO – PEGGIO DI "SHINING": "TUTTO LAVORO E NIENTE SVAGO..."

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

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Lo smart working, le faccende domestiche, la gestione della didattica a distanza e la sensazione di non riuscire a trovare uno spazio per se stessi, mentre i propri figli rimanevano indifferenti ai richiami. Il lockdown non è stata una dura prova solo per le coppie più collaudate, anche i genitori si sono trovati in difficoltà e, in alcune occasioni, hanno perso la calma. È quanto emerge da uno studio dell' Università Milano-Bicocca, che ha coinvolto circa mille genitori di diversi paesi. Il campione comprende 400 italiani.

 

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I CONFLITTI

I dati raccontano come, pur dichiarando di essersi sentiti pronti ad affrontare l' emergenza in corso, circa il 70 per cento dei genitori intervistati abbia riferito di avere attraversato emozioni estremamente contrastanti durante il periodo di lockdown, alternando preoccupazione e ansia a momenti descritti come inaspettatamente positivi e sereni nella relazione con i figli.

 

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Nel quadro difficile che la condizione di lockdown portava con sé, il 18 per cento, circa un genitore su cinque, ha avuto l' impressione o il timore di essere stato violento con i propri figli durante l' emergenza.

 

Pur consapevoli della necessità di avere un' interazione positiva con i propri bambini e anche dichiarandosi contrari alla violenza, il 29 per cento dei genitori intervistati ha dichiarato di avere fatto ricorso a punizioni fisiche qualche volta, o sempre, con l' intento di educare il proprio figlio.

 

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L' 84 per cento degli intervistati ha affermato di alzare la voce e circa l' 80 per cento ha limitato l' accesso dei figli a telefonino, tv, tablet o videogiochi. Dati che fanno emergere la difficoltà che spesso i genitori hanno nel rispondere a situazioni di tensione con i propri figli.

 

MINORANZA POSITIVA

Accanto alla comprensibile preoccupazione, all' ansia, alla paura, sono emersi anche molti stati d' animo positivi, come la speranza, la serenità e la gioia di poter dedicare più tempo ai propri figli, almeno nel 30 per cento dei casi.

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Così, l' 8 per cento degli intervistati ha citato solo emozioni positive, il 9,5 per cento emozioni in prevalenza positive e circa l' 8 per cento ha riferito di avere affrontato, in egual misura, stati emotivi positivi e negativi. Queste emozioni si sono rivelate importanti risorse legate a un più alto livello di benessere personale e alla percezione di essere adeguatamente equipaggiati per affrontare l' emergenza. Il lockdown ha fatto emergere anche la necessità di ripensare gli spazi, privati e comuni.

 

SPAZI

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Per il 18 per cento degli intervistati cortili, androni e balconi hanno assunto nuovi significati: sono stati percepiti come un' opportunità di vivere lo spazio e il tempo in modo nuovo insieme ai propri figli. Tra i luoghi che sono mancati di più durante il periodo di isolamento forzato, il 30 per cento dei genitori ha indicato quegli spazi pubblici che hanno a che vedere con le attività dei propri figli, come parchi, palestre e scuola.

 

Quasi tutti hanno affermato poi che sarebbe molto utile poter apprendere strategie pratiche per affrontare le situazioni difficili che si sono trovati a vivere con i figli, per imparare a gestire i conflitti e le situazioni stressanti in cui sentono di aver raggiunto il limite.

 

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IL GRUPPO DI LAVORO

La ricerca è stata condotta nell' ambito del progetto europeo Digitised education of parents for children protection, dedicato allo sviluppo di proposte formative destinate ai genitori per la promozione dei diritti dell' infanzia e per la prevenzione contro la violenza, che coinvolge cinque Paesi: Grecia, Lituania, Italia, Spagna e Turchia.

 

Il gruppo di ricerca di Milano-Bicocca, coordinato da Elisabetta Biffi del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione «Riccardo Massa», ha il compito di guidare la partnership nella progettazione di interventi formativi per i genitori. Lo studio sarà presentato il 24 novembre nel corso del webinar «Genitori in lockdown. Per non sentirsi in trappola».

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