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LA CORTE D’APPELLO DI CALTANISSETTA HA RIGETTATO L’ISTANZA DI REVISIONE DELLA CONDANNA A SETTE ANNI PER MARCELLO DELL’UTRI: DEVE RESTARE IN CARCERE - ATTESO IL GIUDIZIO DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO
Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”
Sperando in un replay del «Caso Contrada», Marcello Dell' Utri cerca un giudice in Europa per scrollarsi di dosso il concorso in associazione mafiosa, ma intanto non l' ha trovato nemmeno a Caltanissetta dove ieri sera alle 20 la corte di appello ha rigettato l' istanza di revisione della condanna a 7 anni.
Il fondatore di Forza Italia, ex braccio destro di Berlusconi, da 5 agli arresti, si vede bocciare di conseguenza anche la richiesta di sospensione della pena. Restando ufficialmente recluso, costretto a non lasciare il Campus biomedico di Roma, la corsia della Radioterapia oncologica dove è stato trasferito per pessime condizioni di salute e per un tumore alla prostata.
Quello della Corte presieduta da Andreina Occhipinti è un verdetto che lascia stupiti gli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani, la moglie di Dell' Utri, Miranda Ratti, i figli, il fratello gemello Alberto, tutti in contatto continuo con Caltanissetta per una decisione stoppata in gennaio quando la Procura generale di Palermo sollevò un conflitto di competenza.
MARCELLO DELL UTRI CON L AVVOCATO GIUSEPPE DI PERI
Un contropiede giudiziario seguito ad una istanza di «incidente di esecuzione». Una sorta di verifica sulla pena inflitta. Frattanto respinta. Di qui il ritorno a Caltanissetta nella speranza di una sospensione dell' esecuzione, anche in attesa di una successiva decisione. Un'ipotesi che aveva visto l' avallo della Procura generale di Caltanissetta. Perché si è comunque in attesa della pronuncia dei giudici di Strasburgo dove la Corte europea dei diritti dell' uomo (Cedu), tre anni fa condannò l'Italia per avere processato ingiustamente l' ex numero due del Sisde Bruno Contrada.
Pure lui condannato per «concorso». Entrambi per fatti precedenti il 1992. Di qui la contestazione della Cedu su un reato allora non sufficientemente «tipizzato». Con sorpresa dell' avvocato Centonze, mentre si spegnevano le luci del tribunale: «La sentenza della Corte europea espressa non per Contrada, ma per tutti, non avrebbe quindi valore per Dell' Utri. Contraddizioni dell' ordinamento giudiziario italiano di cui prima o poi qualcuno dovrà farsi carico».
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