COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
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DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI
Sulle nomine nelle aziende partecipate è stata trovata la quadra su Cdp: una volta che Giancarlo Giorgetti ha messo da parte il suo veto, Dario Scannapieco, caro a Fazzolari, e Giovanni Gorno Tempini, caro alle fondazioni bancarie by Guzzetti saranno confermati rispettivamente nelle cariche di ad e presidente della società cassaforte dello Stato.
A Ferrovie dello Stato andrà finalmente, come amministratore delegato, Stefano Donnarumma, meloniano di ferro, già trombato lo scorso anno dal medesimo ruolo in Enel, poi finito a Flavio Cattaneo per volontà di Salvini. Come presidente, arriverà, in quota Lega, Tommaso Tanzilli e a capo della comunicazione, su personale scelta di Salvini, dovrebbe finire Giuseppe Inchingolo, ex collaboratore della "Bestia" web di Luca Morisi e da gennaio responsabile della strategia e della comunicazione digitale di Fs.
giuseppe inchingolo matteo salvini
Tajani, dopo aver provato a inserire il suo compaesano Gianfranco Battisti (entrambi sono di Fiuggi), ha tentato all’ultimo momento di giocare la carta di Stefano Cuzzilla, attuale presidente di Trenitalia.
Ha vinto però la Lega, e ora il vicepremier di Forza Italia vuole un riconoscimento, anche per il buon risultato alle elezioni europee, con una nomina di primissimo livello in Rai, oltre alla decorativa cocca di Gianni Letta, Simona Agnes, che sarà Presidente.
La Lega, per Viale Mazzini, vuole giocare la carta Antonio Marano (non si sa bene in quale ruolo), nonostante le ritrosie dell’ad in pectore, Giampaolo Rossi, che teme la sua esperienza e competenza a viale Mazzini .
Al Carroccio si è avvicinato recentemente anche l’Ad uscente, Roberto Sergio, che però, non trovando ascolto, ha provato a riciclarsi anche con Forza Italia. Ma di fronte al suo dinamismo di potere, Gianni Letta ha consigliato a Tajani di mantenere le distanze.
Intoccabili in Rai Gianmarco Chiocci al Tg1 e Bruno Vespa a tutto campo, nonostante i rapporti tra lui e Rossi siano un po’ più freddi rispetto a quelli avuti da “Bru-Neo” con Roberto Sergio.
Il filosofo tolkiniano di Colle Oppio, già caro al cuore della berlusconiana Debora Bergamini, ha anche smantellato parte del palinsesto, lasciato in eredità da Sergio (Serena Bortone non c’era ed è ricomparsa all’ultimo minuto). Non solo: in barba all'Ad, il contratto fatto da Sergio a Pierino Chiambretti, è stato tagliato da due anni a uno da Rossi.
Rossi ha infine avvisato Giorgia Meloni di non potersi permettere di sfanculare personaggi di qualità, rei di non far parte del clan di Fratelli di Italia, supini alla propaganda governativa, pena il disastro di ascolti e di raccolta pubblicitaria, oltre a quelli già fuggiti altrove (Amadeus, Fazio).
antonio marano 1STEFANO CUZZILLATOMMASO TANZILLI STEFANO DONNARUMMAbruno vespaantonio marano simona agnes
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