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Anais Ginori per “la Repubblica”
Appena nominato nel nuovo governo, Damien Abad è già in difficoltà per accuse di violenza sessuale. La nomina del ministro qualche giorno fa aveva fatto notizia perché Abad era capogruppo dei Républicains in parlamento e rappresentava quindi un ennesimo "trofeo" di Emmanuel Macron nel suo lavoro per indebolire la destra. Ma forse Macron non sapeva che due donne accusavano il neoministro alla Solidarietà, 42 anni, di averle violentate più di dieci anni fa. O forse doveva saperlo, se è vero quanto scrive il sito Mediapart, che ha rivelato l'affaire.
L'Osservatorio delle violenze sessiste e sessuali, un'istanza creata da gruppi di femministe all'origine del movimento #meTooPolitique, aveva infatti mandato una segnalazione sul nome di Abad, in corsa per diventare ministro, già prima della sua nomina. L'informazione, corredata dalle testimonianze, era stata inviata sia al suo ex partito che a quello macronista che probabilmente ha creduto ad Abad, il quale si dichiara innocente.
«Contesto qualsiasi abuso di potere legato alle funzioni da me ricoperte. Le relazioni sessuali che posso aver avuto durante tutta la mia vita sono state sempre reciprocamente consenzienti ». Il neoministro aggiunge: «Queste accuse riferiscono di atti o gesti che mi sarebbero semplicemente impossibili a causa del mio handicap».Abad è affetto da una rara malattia, l'artrogriposi, che blocca le articolazioni e riduce la mobilità.
«L'atto sessuale - ha spiegato ieri il neoministro in un comunicato - può avvenire soltanto con l'assistenza e la benevolenza della mia partner». Nel 2012, Abad fu il primo politico con handicap eletto all'Assemblée Nationale. La prima donna che l'accusa ha 41 anni e denuncia fatti risalenti a una sera del 2010, quando Abad le avrebbe offerto un calice di champagne in un bar. La donna sostiene di aver avuto a quel punto «un black out totale» e di essersi risvegliata la mattina seguente in una stanza d'hotel vicina al bar in «abbigliamento intimo» e in «profondo stato di shock e di nausea».
L'altra donna, una ex militante centrista di 35 anni, afferma di aver avuto un rapporto sessuale che all'inizio era consenziente ma successivamente non più. Secondo la sua versione, l'uomo avrebbe compiuto atti di «non rispetto, di ingiunzione e di insistenza».
Nel 2017 ha presentato una denuncia per stupro contro il politico ma l'indagine è stata archiviata «per mancanza di reato sufficientemente caratterizzato» secondo la procura di Parigi che ora dovrà riesaminare le due segnalazioni arrivate dall'associazione.
Abad al momento non risulta comunque ufficialmente indagato. È una delle prime grane per la premier Elisabeth Borne che venerdì ha annunciato la lista dei ministri del suo nuovo esecutivo. «Posso assicurarvi che se ci saranno nuovi elementi, se la giustizia dovesse di nuovo essere investita del caso, ne trarremmo tutte le conseguenze» ha spiegato Borne.
«Sulle violenze sessuali non ci sarà alcuna impunità» ha proseguito la premier, seconda donna arrivata alla guida del governo nella storia della République. Per alcune asso ciazioni femministe il caso di Abad è un nuovo segnale negativo che viene dall'entourage macronista. Durante il precedente mandato, il leader francese aveva dato via libera alla nomina agli Interni di Gérald Darmanin nonostante fosse stato oggetto di accuse di violenza sessuale. Darmanin aveva rivendicato la presunzione di innocenza e le indagini erano state archiviate per mancanza di prove.
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