18enne marocchina incinta di tre mesi si suicida

LA SOLITUDINE UCCIDE - IN PROVINCIA DI PISA, UNA 18ENNE DI ORIGINE MAROCCHINA, INCINTA DI TRE MESI, SI SUICIDA LANCIANDOSI SOTTO UN TRENO - LA RAGAZZINA ERA STATA ALLONTANATA DALLA FAMIGLIA A CUI ERA STATA AFFIDATA (DOPO ANNI VISSUTI TRA UNA CASA-FAMIGLIA E L'ALTRA) A CAUSA DELLA SUA GRAVIDANZA...

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Da www.ilmessaggero.it

 

18ENNE INCINTA DI TRE MESI SI SUICIDA

Dramma a Pontedera, in provincia di Pisa, dove una 18enne incinta di tre mesi si è suicidata lanciandosi sotto un treno in corsa. Il fatto è avvenuto intorno alle 17.00 di domenica 25, quando dei testimoni che l'hanno vista correre per le scale della stazione hanno allertato le forze dell'ordine.

 

La giovane di origine marocchina aveva vissuto gli ultimi anni in affidamento in diverse case famiglia fra il Cuoio, la Valdera e Firenze. La sua giovane vita è stata spezzata dal drammatico impatto con un convoglio ferroviario che viaggiava, senza passeggeri, da Pisa a Firenze.

RAGAZZA MALTRATTATA

 

Secondo quanto rivela "Il Tirreno", i genitori della 18enne vivono a Montopoli Valdarno, sempre nel Pisano, e l'avrebbero respinta a causa della sua gravidanza. Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, ha così commentato la tragica vicenda: «Proprio ieri una ragazza poco più che maggiorenne, con un bambino in grembo, già seguita ed aiutata dai progetti e dai servizi di inclusione della nostra comunità e poi abbandonati volontariamente una volta raggiunta la maggiore età, ha deciso di togliersi la vita schiacciata dal peso di un disagio esistenziale considerato, purtroppo, insuperabile.

 

suicidio 3

Dentro l'abbraccio commosso ed assieme al cordoglio della nostra città per un evento talmente tragico da risultare inaccettabile, deve rafforzarsi la consapevolezza che una donna subisce violenza non soltanto tramite la meschina aggressione fisica e l'intimidazione verbale, ma pure attraverso il silenzio subdolo ed indifferente della solitudine; soprattutto nei momenti in cui le avversità della vita avvelenano le radici già deboli della speranza».