DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Niente cibo 3-4 ore prima di andare a letto Né 1-2 dopo il risveglio. Il suo approccio è chiamato Tre, da Time-Restriction Eating (mangiare con limitazioni di orario) e nei modelli animali ha dato risultati molto significativi, al punto che i primi studi pilota nell' uomo sono già partiti. Perché l' idea di darsi un timing preciso per mangiare, proposta da Satchidananda Panda, docente di biologia regolatoria al Salk Institute-Regulatory Biology Laboratory di La Jolla, in California, oltre a essere facile da applicare, rappresenta la sintesi delle tante conoscenze acquisite negli ultimi anni sull' importanza dei ritmi circadiani.
Panda, a Milano per un incontro sulle frontiere della nutrizione organizzato dalla Fondazione Ibsa, così ci riassume quanto pubblicato su Science: « La distruzione o anche solo la compromissione dei ritmi circadiani ha effetti negativi misurabili sull' obesità, sulla resistenza all' insulina e sul diabete, sul microbioma intestinale, sul cuore, sull' infiammazione, sul fegato, sul colesterolo, sulla funzione muscolare e sul sonno e aumenta il rischio di cancro.
Tutti questi danni sono almeno in parte reversibili se si ritorna a un ciclo sonno- veglia fisiologico, e dipendono dal fatto che moltissime sostanze cruciali prodotte dal nostro organismo (insulina, glucagone, grelina, Glp1 e numerose altre) sono programmate per seguire i cicli grazie ad alcuni geni che agiscono come sincronizzatori, che abbiamo contribuito a identificare. Tutte le volte che il ritmo è alterato le conseguenze sono a carico di tutto il corpo, e quindi anche del senso di sazietà e di quello di fame».
Da qui a pensare di giocare sugli orologi biologici per mantenere il peso il passaggio è breve, anche se tradurlo in dati certi non è così semplice. Ma in base a quanto visto nei modelli animali, Panda è arrivato a uno schema: «Astenersi dal mangiare 3- 4 ore prima di andare a dormire e poi 1- 2 ore dopo la sveglia, assumendo che la durata del sonno sia di sette ore, è lo schema migliore.
Naturalmente diversi aspetti devono essere chiariti, ma in linea di massima è probabile che il Tre sia valido anche per l' uomo». Perché ha effetti che vanno molto oltre il controllo del peso: dimostrati di recente quelli sulle funzioni cognitive superiori. E si è osservato che Tre migliora le performance negli animali con la còrea di Huntington, così come può modificare la reazione dell' organismo alla chemioterapia antitumorale. Rispettare le ore di sonno e non aggrapparsi al frigorifero quando non si riesce a dormire rappresenta insomma qualcosa di più di una buona abitudine.
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