gerald bruneau e la performance con i bronzi di riace 6

“I BRONZI DI RIACE SONO DELL’ITALIA, NON DELLA CALABRIA: GIUSTO PORTARLI ALL’EXPO. SETTIS CONTRARIO PERCHÉ NON LI HANNO DATI A LUI PER UNA MOSTRA” - SGARBI ATTACCA, L’ALTRO REPLICA: “MAI CHIESTI, SONO DELICATISSIMI”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

BronziBronzi

Da “la Repubblica”

 

Non si placa, la polemica sull’eventualità di esporre i Bronzi di Riace all’Expo di Milano. Dopo l’annuncio del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini — verrà istituita una commissione di esperti per valutare i rischi dell’operazione — interviene nel dibattito Vittorio Sgarbi: il suo è un attacco a Salvatore Settis, che su Repubblica di ieri si è detto fortemente contrario al trasporto, molto pericoloso per la delicatezza delle opere.

 

Una posizione sbagliata, secondo Sgarbi: «I Bronzi sono beni dello Stato, come la Primavera di Botticelli o il Cristo di Mantegna, non della Calabria. Quindi deve decidere lo Stato. Sono simboli della civiltà universale, delle radici nella Magna Grecia e della tecnologia che li ha restituiti: tutti elementi che si possono sintetizzare nella loro esibizione all’Expo».

BronziBronzi

 

E ancora: «Settis sa bene di averli chiesti lui stesso per la sua mostra sulla Magna Grecia a Palazzo Te a Mantova, contrariato allora da una risposta negativa: il suo intervento non è tecnico, ma politico».

 

Non si fa attendere la risposta di Settis, che sottolinea di nuovo la pericolosità dell’operazione: «La cultura non è un’impresa di traslochi, e anche quando un’opera sia trasportabile non è detto che debba essere “movimentata” in continuazione. È vano nascondersi che, se mai i Bronzi di Riace andassero all’Expo di Milano, fatalmente continuerebbero a girare per tutto il mondo, in occasione di Olimpiadi, G8 ed altri eventi per cui in passato furono chiesti e negati.

vittorio sgarbivittorio sgarbi

 

I Bronzi sono opera delicatissima (fra parentesi: non è vero che io li abbia mai chiesti per la mostra La forza del bello di Palazzo Te, che tra l’altro non era una mostra sulla Magna Grecia), e il giudizio sulla loro intrasportabilità è stato dato e ribadito dall’Istituto Centrale per il Restauro e dalla Soprintendenza: un capovolgimento di questo parere tecnico mi pare davvero molto difficile, visto che nulla di nuovo è intervenuto».

 

Ma secondo lo storico dell’arte l’eventuale trasporto sarebbe anche un’occasione mancata per supportare le realtà museali. «I Bronzi sono il “pezzo forte” del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (che nei progetti del ministro Franceschini è tra i musei di importanza nazionale), un museo assai sfortunato perché da anni chiuso o semichiuso, ma ricchissimo di materiali straordinari.

 

salvatore settissalvatore settis

I Bronzi, che dalla riapertura del museo stanno attirando un numero crescente di turisti, dovrebbero (anziché viaggiare qua e là) innescare un processo virtuoso di ripensamento delle strategie espositive e attrattive di quel Museo: aprirlo nella sua interezza, renderlo più interessante per tutti, contribuire alla vita culturale della Calabria. Dio sa quanto una città come Reggio ne avrebbe bisogno».