DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Michele Marangon per corriere.it
Carabinieri in azione da questa mattina all’alba per portare a termine un’ordinanza di custodia cautelare riguardante alcuni esponenti dell’amministrazione comunale di Terracina (Latina). L’operazione, condotta insieme con la capitaneria di porto, riguarda anche la sindaca della città tirrenica, Roberta Tintari — accusata di corruzione — e scaturirebbe da un’indagine sulle gestione delle concessioni balneari.
Una prosecuzione di quanto già visto nei mesi scorsi, quando venne arrestato il vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi. In questa nuova vicenda, oltre alla sindaca, sarebbero coinvolti il presidente del consiglio comunale e l’assessore ai lavori pubblici e numerosi altri indagati.
Falso, turbata libertà negli appalti per la gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rivelazioni del segreto d’ufficio: questi i reati contestati alle sei persone finite ai domiciliari, insieme ad altre sette persone raggiunte da interdittiva e divieto di dimora, nell’ambito dell’inchiesta scaturita dai controlli del 2019 su aree demaniali e, in seguito, sull’Arena del Molo di Terracina.
L’autorità giudiziaria ha disposto anche il sequestro di un campeggio, di un ristorante e dei beni di un’associazione operante sull’Arena del Molo. Spiega la Procura in una nota che «la complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali».
«Le indagini che hanno consentito di accertare una pluralità di fatti penalmente rilevanti connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo — spiegano ancora dalla Procura — hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali Feamp e Flag con conseguenti danni erariali».
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