guido fanelli

LE ACCUSE ALLE CASE FARMACEUTICHE SARANNO ANCHE LUOGHI COMUNI O ISPIRATI DAL COMPLOTTISMO MA I FATTI DI CRONACA NON FANNO CHE RINFORZARE I TANTI PREGIUDIZI - COME NEL CASO DEL DOTTOR GUIDO FANELLI DI PARMA - ECCO LA STORIA

GUIDO FANELLIGUIDO FANELLI

Michele Bocci e Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

Guido Fanelli curava il dolore, e dai colossi della farmaceutica si faceva pagare anche gli ormeggi a Porto Venere per il suo yacht. E poi computer, biglietti aerei, cene, soldi. Tanti soldi. Almeno 600mila euro finiti "illecitamente" sui suoi conti correnti grazie a 12 grandi aziende. Tra queste Angelini, Molteni, Grunenthal, Mundipharma, per citare le più conosciute tra le 17 ditte indagate.

 

La contiguità perversa che sempre si sospetta tra l' industria delle medicine e taluni "luminari" disposti a spingere i prodotti pare riassumersi nella figura di Fanelli, da ieri ai domiciliari. La procura di Parma lo accusa di essere il "perno" di un vasto sistema di corruzione e riciclaggio.

GUIDO FANELLI    GUIDO FANELLI

 

Fanelli, nel settore terapia del dolore e cure palliative, è "il" professore. Ordinario a di Parma, 62 anni, è l'"estensore tecnico" del testo della legge di riferimento, la 38 del 2010. Fino a due anni fa presiedeva la commissione istituita dal ministero della Sanità per l' attuazione di quella norma. In una intercettazione si definisce così: «Non è che faccio il boss, sono io e basta, comando io e basta Cioè io ho fatto questo, ho creato un sistema. Io prendo i soldi dall' uno e dall' altro in maniera uguale e paritaria, sono bravo a tenere il piede in quattro-cinque scarpe».

AZIENDA OSPEDALIERA DI PARMA - L ARRESTO DI GUIDO FANELLIAZIENDA OSPEDALIERA DI PARMA - L ARRESTO DI GUIDO FANELLI

 

Il sistema, dunque. Se i carabinieri del Nas di Parma e il pm Giuseppe Amara hanno visto giusto, sono coinvolte praticamente tutte le aziende che fanno medicine per la terapia del dolore. Secondo gli inquirenti, per ingraziarsi Fanelli e sfruttare i suoi agganci al ministero (è indagato anche un funzionario, Marco Spizzichino) lo ungevano con mazzette.

 

Denaro che versavano al nero anche attraverso società di comunicazione compiacenti e che poi finiva in due aziende fittizie a lui riconducibili. «Io ho il centro Hub del dolore più grosso d' Italia con 19mila interventi all' anno - si vanta al telefono - Io ho la mia forza politica, sposto milioni di euro con la forza scientifica (...) perché noi scriviamo una roba e tutti vengono dietro».

LO YACHT A DISPOSIZIONE DI GUIDO FANELLILO YACHT A DISPOSIZIONE DI GUIDO FANELLI

 

Gli contestano pure di aver taroccato le sperimentazioni dei farmaci. A loro insaputa i pazienti del suo centro prendevano medicinali per i quali in seguito, in base a come andava quella prima "prova", veniva chiesta l' autorizzazione ai test ufficiali. Fanelli poi si spendeva all' Aifa, Agenzia italiana del farmaco, per promuovere prodotti di aziende amiche.

 

Tutto quel denaro sarebbe servito pure a comprare il Pasimafi V, lo yacht che dà il nome all' inchiesta. È della sua società Craig Up ma i Nas ritengono se lo sia comprato con le mazzette. «Il Pasimafi c' ha il logo della Mundipharma sulla poppa eh!», racconta il Professore a uno degli indagati. Ma secondo Fanelli è proprio grazie a lui che l' azienda ha incassato «40 milioni col farmaco Targin: sopra ci sono le mie iniziali», dice.

 

GUIDO FANELLIGUIDO FANELLI

Diciannove tra dirigenti e imprenditori del settore sono finiti ieri ai domiciliari, 75 persone sono indagate, e tra loro il rettore dell' Università di Parma Loris Borghi, per abuso d' ufficio in un concorso. Tutta la famiglia di Fanelli è nell' inchiesta: la moglie Fiorella Nobili, primario di anestesia all' Auxologico di Milano, i figli Andrea, anestesista al Sant' Orsola di Bologna, e Roberto, manager farmaceutico. I soldi che entravano nelle ditte in capo a Fanelli, sostengono i Nas, servivano comunque a pagare la strumentazione, la manutenzione e gli ormeggi dello yacht.

 

GUIDO FANELLIGUIDO FANELLI

Il controllo del mercato avveniva anche invitando le aziende farmaceutiche, come ad esempio la toscana Molteni, a decidere temi e relatori dei convegni di formazione Ecm, che non dovrebbero essere in mano ai privati. Era un modo per pubblicizzare certi farmaci. Oppure creando una società scientifica, la Pinhub destinata a diventare nelle sue intenzioni «lo strumento fortissimo di potere nei confronti delle aziende farmaceutiche e della politca».