frutta secca

DAGO SALVAVITA - IL DOTTOR MASSIMO FINZI: “UNA SOLA PORZIONE DI 30 GRAMMI SCARSI DI FRUTTA SECCA CONSUMATA UNA SOLA VOLTA ALLA SETTIMANA RIDUCE LA MORBILITÀ CARDIACA NEI DIABETICI DI TIPO 2 DEL 3% E LA MORTALITÀ DEL 6%. LA PERCENTUALE DI PROTEZIONE CARDIACA AUMENTA AL 17% SE IL CONSUMO DI FRUTTA SECCA SALE A 5 DOSI ALLA SETTIMANA”

Massimo Finzi per Dagospia

 

Massimo Finzi

La Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston è considerata tra le migliori scuole di sanità pubblica degli Stati Uniti; in questa sede il prof. Gand Liu ha condotto uno studio per confermare o meno l’effetto protettivo sul cuore di una dose di circa 30 gr di frutta secca aggiunta alla dieta in soggetti portatori di diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente).

 

Già in passato altre indagini avevano indicato una generica azione protettiva della frutta secca sull’apparato cardiovascolare grazie al contenuto di anti-ossidanti, potassio, magnesio, Viamina E, acido folico e acidi grassi insaturi, ma questo studio ha il pregio di aver espresso in percentuali tali benefici. Una sola porzione di 30 grammi scarsi di frutta secca consumata una sola volta alla settimana riduce la morbilità cardiaca nei diabetici di tipo 2 del 3% e la mortalità del 6%.

frutta secca

 

La percentuale di protezione cardiaca aumenta al 17% se il consumo di frutta secca sale a 5 dosi alla settimana. Ma questi risultati possono essere raggiunti con qualunque tipo di frutta secca? La risposta probabilmente non è univoca perché mentre i benefici sono confermati per noci, nocciole, mandorle, noci brasiliane, anacardi e pinoli, lo stesso non può dirsi per le arachidi che in realtà sono delle leguminose che nel processo di lavorazione vengono tostate e salate. Le stesse riserve riguardano mandorle e nocciole se sottoposte anche loro al processo di tostatura e salatura. Infatti l’eccesso di sale nuoce all’apparato cardiovascolare e la cottura al forno distrugge molte delle proprietà della frutta secca.

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