DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Claudia Guasco per "il Messaggero"
È il pioniere delle gravidanze assistite, con deriva verso la clonazione umana. Fu lui, nel 1989, a iniziare la sperimentazione della fecondazione in vitro anche su donne già in menopausa e con il suo aiuto nel 1994 Rossana Della Corte, 63 anni, rimase incinta diventando la partoriente più anziana del mondo.
Ma ad aprile 2016, nella clinica Matris di Milano, Severino Antinori si è macchiato di un reato violento: ha sottoposto con la forza una giovane infermiera spagnola a un espianto di ovuli con cui fecondare altre donne, in lista d' attesa nella sua casa di cura. È stata una rapina, ora arriva la sentenza definitiva: la seconda sezione della Corte di Cassazione lo ha condannato a 6 anni e sei mesi di carcere, pena ridotta rispetto ai 7 anni e 10 mesi inflitti dai magistrati in Appello.
ORDINE DI ESECUZIONE
Antinori, 75 anni, al momento è libero e si trova nella sua casa di Roma «gravemente malato», affermano i suoi avvocati. Adesso il procedimento torna alla Procura generale milanese, incaricata di emettere l' ordine di esecuzione della condanna non appena gli atti saranno trasmessi da Roma.
È una questione di ore, nel frattempo i suoi legali sono al lavoro per evitargli il carcere: Carlo Taormina e Tommaso Pietrocarlo presenteranno istanza di modifica della misura detentiva dalla cella ai domiciliari. Non solo. «Potremmo iniziare una nuova battaglia giudiziaria davanti alla Corte europea perché equiparare un ovocita, ossia una mezza vita, a un bene patrimoniale è contro i diritti umani», preannuncia Taormina.
La Suprema corte ha assolto il medico dal furto del cellulare della giovane e dalla presunta tentata estorsione ai danni di una coppia di clienti della clinica, mentre a maggio è stato prosciolto dall' accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commercializzazione di gameti.
Ma la sottrazione degli ovuli, afferma la Cassazione, c' è stata e la vittima è una ventiquattrenne spagnola neo laureata in Scienze Infermieristiche trasferitasi in Italia proprio su invito del luminare per lavorare nella sua clinica. Era già operativa in corsia quando ha raccontato al medico di avere un problema, una cisti ovarica, e lui si è offerto di curarla con delle iniezioni.
Il ginecologo avrebbe sottoposto la ragazza a una somministrazione intensiva di farmaci fra cui il Puregon e il Luveris per accelerare la produzione di ovociti, poi per obbligarla a entrare in sala operatoria la terrorizza: «Rischi che esploda l' utero». Ma lei si rifiuta e Antinori ricorre alla forza: la immobilizzata, l' anestetizza e le sottrae il telefono.
Quando si risveglia la giovane riesce comunque a chiamare la polizia, che l' accompagna alla Mangiagalli dove i dottori accertano l' espianto di ovuli e segni compatibili con le manovre di immobilizzazione. Il tutto, ha riferito la giovane nella sua denuncia, sotto le minacce del professore: «Posseggo molto denaro e potere, posso incaricare alcune persone di ucciderti».
COMPORTAMENTI SPREGIUDICATI
L' ordinanza d' arresto emessa dal gip ha evidenziato come la clinica del ginecologo operasse «nell' esclusiva ottica della massimizzazione del profitto». Questo spiegherebbe l' urgenza nel reperire gli ovociti da impiantare: le richieste erano molte e il materiale a disposizione scarso, questo avrebbe spinto Antinori «a comportamenti spregiudicati, giunti sino al prelievo forzoso, mediante la violenta privazione della libertà personale». Il giudice ha evidenziato anche «l' indifferenza nei confronti della dignità e del corpo della donna dimostrata da Antinori, obnubilato dalla finalità di guadagno, con il pericolo della commissione di delitti della stessa specie».
Antinori, in tribunale, insisteva sul fatto che la sua fosse una tecnica provvidenziale: «Ho fatto nascere 4 milioni di bambini», si vantava. Quanto all' infermiera, «è dell' Isis, l' ho scoperta e lei mi accusa». In ogni caso non ha perso estimatori: «Io lo difenderò sempre, lui non sarebbe capace di fare quello che dicono», lo ha difeso in tv Rosanna Della Corte.
severino antinori foto di luciano di bacco SEVERINO ANTINORISeverino Antinori Severino Antinori severino antinori clinica matrisseverino antinoriSEVERINO ANTINORI
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