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“SEI UN PEDOFILO” - ELON MUSK INSULTA VERN UNSWORTH, UNO DEI SOCCORRITORI DEI RAGAZZI INTRAPPOLATI NELLA GROTTA IN THAILANDIA, CHE CONTESTAVA IL SUO PROGETTO DI SOTTOMARINO PER IL SALVATAGGIO: “PUÒ METTERSELO LA' DOVE FA MALE”

Il sottomarino testato da Elon Musk per il salvataggio dei ragazzini nella grotta thailandese

Raimondo Bultrini per www.repubblica.it

 

Siamo a pochi giorni dalla fine perfetta di un dramma che ha tenuto col fiato sospeso i genitori dei 12 ragazzi thai e i parenti dell'allenatore orfano, oltre al mondo intero coinvolto nel salvataggio coi sub dei "Cinghiali selvaggi" di Mae Sai dalle grotte di Thàm Lùang, proprio sul confine Thailandia-Birmania.

 

elon musk

Liberi i ragazzi, libere ora anche le lingue di scorrere e di rivelare retroscena e anche brutte sfide a distanza. Come quella a colpi di tweet e interviste che vede opposti il celebre capo di Tesla Elon Musk e uno dei soccorritori dei ragazzi, uno dei consulenti inglesi chiave fin dall'inizio dei soccorsi, il "mago del sottosuolo" Vern Unsworth. Musk aveva offerto un mini-sommergibile (rifutato cortesemente dal governo thai). A leggere tra le righe di questa polemica a distanza s'insinua per la prima volta un dubbio, con le allusioni messe nero su bianco da Musk alla possibilità che una delle più grandi operazioni di salvataggio dei tempi moderni sia stata in realtà una mezza messinscena.

IL TEST DEL SOMMERGIBILE DI ELON MUSK PER SALVARE I BIMBI IN THAILANDIA

 

Tutto è cominciato quando l'ideatore di Pay Pal e SpaceX giunse a Mae Sai col suo siluro sottomarino ribattezzato "Cinghiali selvaggi" da lui ideato per estrarre incolumi i ragazzi via radiocomando. L'indignazione tra quanti stavano studiando e preparando da giorni il trasferimento a forza di braccia e allenamenti coi sub salì fino ai vertici politici responsabili dopo che Musk fu autorizzato a raggiungere la grotta numero 3 dove facevano base i sub thai della Navy Seal. In un'intervista alla stampa britannica Unworth ha rivelato che Musk fu invitato "ad andarsene prima possibile" per non intralciare le operazioni. Il businessman nega, sostenendo che nessuno invece gli avesse messo fretta.

elon musk 3

 

Fin qui, uno scambio di opposte versioni senza particolare acredine. Ma dopo che Musk ha donato con un relativo tweet il suo gioiello alla Royal Navy thailandese, un giornalista ha chiesto l'opinione di Unsworth sull'utilità del mezzo tecnologico di Elon. "Può mettersi il suo sottomarino dove fa male", ha commentato volgarmente lo speleologo. E ha aggiunto parlando da esperto numero 1 del team inglese: "Non ha assolutamente nessuna possibilità di funzionare. E (Musk) non ha nessuna idea di come fossero fatti i passaggi della grotta. Il suo oggetto credo fosse lungo 5 o 6 piedi (un metro e mezzo) e rigido. Così non sarebbe potuto passare da nessun angolo o attorno a nessun ostacolo. Non sarebbe potuto entrare nemmeno nei primi 50 metri della grotta, dal punto di vista dei subacquei. Poi la stoccata finale: E' stata solo una bravata da pubbliche relazioni". La giornalista lo incalza: Musk ha detto di essere entrato nella grotta. "E gli è stato detto di uscire al più presto. E così sarebbe dovuto essere".

IL TEST DEL SOMMERGIBILE DI ELON MUSK PER SALVARE I BIMBI IN THAILANDIA

 

Ma ora veniamo alla versione del Ceo di Tesla, sbeffeggiato eppure spesso anche difeso dai suoi fan che ne hanno esaltato lo spirito di iniziativa a puro fin di bene. "Non ho mai visto - ha twittato - il tipo inglese nella grotta (chiaramente Vern). Le uniche persone attorno erano thai della Navy seal e mi hanno scortato dentro, tutto l'opposto di chiederci di andarcene via presto".

 

E qui il colpo di scena dell'istrionico businessman:  "In realta - ha scritto - il livello dell'acqua era molto basso e senza correnti potevi letteralmente nuotare verso la grotta 5 senza equipaggiamento. Se non è vero sfido questo tipo (Mr Vern) a mostrare il video del salvataggio. Il grosso del credito - è stata la sua conclusione - va al team che operava le pompe e il generatore. Eroi misconosciuti".

 

elon musk grotta thailandia

Dopo un po' Musk deve averci ripensato e ha rilanciato la sfida con successivo tweet:..."Sai cosa? Non ti preoccuopare di mandare il video, ne faremo uno dove dimostreremo che il mio mini sub pod può andare direttamente alla grotta 5 senza problemi. Scusa 'pedo guy', ma tu te la sei proprio cercata".

 

Sull'accusa certamente infondata fino a prova contraria di pedofilia per un uomo che è stato un vero e silenzioso eroe di questa mega-operazione di salvataggio, si chiude per ora la scena di questa brutta farsa post-tripudio. Ma non sono in poche tra le autorità a temere che l'incontro con la stampa dei sopravvissuti all'uscita dall'ospedale, sempreché ci sarà. Potrebbe essere troppo stressante, soprattutto se verranno tempestati di domande sulle varie fasi del loro salvataggio. La notizia del sedativo che gli è stato somministrato lungo tutto il percorso è ormai nota alle cronache e alcuni di loro avrebbero perfino dormito durante tutto il trasporto.

 

Ma fosse stata una messinscena o meno come subdolamente lascia intendere Musk, solo una volta raggiunta l'uscita salvatori e salvati sono stati certi che ce l'avrebbero fatta. Lo dimostrerebbe la rottura delle preziose pompe di drenaggio proprio due o tre ore dopo la fine delle operazioni. A meno che Elon Musk non si metta in testa di dimostrare che anche questo incidente è stato sceneggiato, visto che tanto non servivano più.