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Massimo Gramellini per "Il Corriere della Sera"
Ryan Pourjam è un ragazzino canadese che ha parlato di suo padre come ogni padre, e in genere ogni adulto, vorrebbe che un ragazzino parlasse di lui. Il padre di Ryan si chiamava Mansour ed era tra i 176 passeggeri dell' aereo che due missili degli ayatollah hanno spedito per sbaglio all' altro mondo. Possiamo solo immaginare i sentimenti di un adolescente verso chi ti ha scippato il padre in modo tanto infame.
Quando Ryan ha iniziato a parlare all' università di Ottawa, qualunque parola orribile fosse uscita dalle sue labbra sarebbe apparsa giustificata. Invece ne ha pronunciata una sola: forte.
Questo era mio padre, ha detto. Forte e positivo, nonostante nella vita avesse attraversato muri e tragedie: se fosse morto un altro al suo posto, adesso lui non parlerebbe delle cose negative e quindi non lo farò nemmeno io. Mi sembra di stare dentro un brutto sogno, ha aggiunto Ryan, inghiottendo un sospiro. Ma so, ha concluso, che se adesso mi svegliassi da quel sogno, papà mi direbbe «Andrà tutto bene» e così sarà.
Che discorso da brividi. Il dolore è sempre un momento di svolta: puoi rimuoverlo, o provare a nasconderlo sotto l' odio per chi te lo ha procurato. Ma puoi anche attraversarlo, ed è stata la scelta di Ryan, suggeritagli dal padre con il suo esempio. I ragazzini ci ascoltano, persino quando a noi sembra che non lo facciano. Ed è ciò che sentono, non solo con le orecchie, l' unica eredità che riusciamo a trasmettere.
A distanza di alcuni giorni dal disastro aereo che ha visto un velivolo dell’Ukrainian International Airlines venire abbattuto a Teheran per errore da due missili sparati dalle forze dell’esercito, i famigliari delle 176 vittime piangono i propri cari mentre nel Paese islamico ma pure in Canada monta l’indignazione contro il regime per le bugie e le reticenze con cui è stato gestito il caso.
E nelle ultime ore ha commosso pure il toccante discorso del piccolo Ryan Pourjam, 13enne figlio di una delle vittime che era a bordo dell’aereo e che, con grande dignità e parole che stanno facendo il giro del mondo, ha parlato non solo del genitore ma lo ha voluto ricordare al suo uditorio.
Ryan infatti ha tenuto un discorso in quell’Università di Carleton, a Ottawa, spiegando pur con la voce rotta dalle lacrime che in vita suo papà gli ha insegnato a essere sempre positivo, anche in momenti difficili come questo. “Lui mi diceva di ridere sempre anche quando è difficile farlo” ha spiegato il 13enne, raccontando alla platea pure alcuni aneddoti a proposito di suo padre Mansour.
“Ora che è passata quasi un settimana da questa terribile tragedia mi sembra di essere ancora dentro un sogno” ha detto al microfono il piccolo Ryan, ammettendo di non aver ancora realizzato come il papà possa essere morto in una circostanza del genere.
“Però so che se ora stessi sognando e mio padre Mansour mi svegliasse, mi direbbe che tutto andrà per il meglio e so che così sarà” ha detto l’adolescente mostrando nell’occasione una fermezza d’animo e un coraggio che ha stupito tutto il suo uditorio, nonostante le pause dettate dall’emozione del momento.
uno dei motori dell aereo ucraino
Anzi, dimostrando molti più anni di quelli che ha il ragazzino ha voluto dare una lezione a tutti, spiegando che non ricorda un singolo episodio in cui Mansour mostrasse negatività, sia nel parlare che nei comportamenti.
l aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terra
“Questo capitava anche quando rimanevamo bloccati nel traffico, per dire: è per questo che ora non voglio parlare delle cose negative perché se ora lui fosse vivo e se qualcun altro fosse morto al posto suo, sarebbe qui a dire le stesse cose che dico io” ha ammesso candidamente Ryan, strappando l’applauso commosso di tutti i presenti.
pezzi dell aereo ucraino caduto in iran con buchi nella fusolieraaereo caduto iranil luogo dell incidente dell aereo ucrainopezzi dell aereo ucraino caduto in iran l aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terrapezzi di un missile apparentemente trovato vicino ai resti del boeing ucrainol aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terra
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