DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per "la Repubblica"
Colpi di kalasnikov in pieno giorno, due linee della metropolitana bloccate fino al tardo pomeriggio, una caccia all’uomo ancora in corso. Per Bruxelles quella di ieri è stata una giornata ad altissima tensione. Che a molti ha fatto tornare in mente gli attentati del marzo 2016. Proprio dentro la metropolitana.
Stavolta invece tutto si è risolto senza vittime né feriti. Ma l’episodio ha destato un allarme generale anche nei Palazzi delle Istituzioni europee. Ieri mattina, infatti, davanti alla fermata Clemenceau della metropolitana due uomini incappucciati hanno iniziato a sparare con due fucili automatici. I famigerati Kalasnikov. Il luogo della sparatoria non è lontano dalla Stazione Midi, ossia il principale scalo ferroviario della capitale belga. Da lì partono i treni ad alta velocità per Parigi e Londra. Diversi colpi di fucile e poi i due armati sono rientrati nella metro e si sono dileguati.
Era ancora mattino presto, da poco erano passate le sei e forse solo per questo nessuno è stato ferito da quei proiettili. A quel punto, dunque, è scattato l’allarme. Due linee della metro sono state chiuse. Bloccate anche alcune linee di bus e tram. […] La polizia belga ha quindi iniziato dentro i tunnel una vera e propria caccia all’uomo.
[…] Anche sul movente non ci sono ancora certezze. Gli inquirenti di Bruxelles tendono ad escludere la matrice terroristica. A loro giudizio, nessun obiettivo che potesse giustificare un attentato era presente in quel luogo. Nemmeno l’insediamento del nuovo governo di estrema destra viene ricollegato alla sparatoria.
I sospetti si concentrano invece sulla guerra tra le bande che controllano il traffico di droga. In Belgio opera soprattutto un gruppo di origine marocchina, il Mokkro Mafia. E la zona intorno alla stazione di Midi è considerata la principale area di spaccio e tra le più degradate di Bruxelles.
Del resto il porto di Anversa, poco distante dalla capitale, è considerato tra i più usati punti di sbarco per gli stupefacenti provenienti dall’Africa e dal Sud America.
Dal nord Europa poi le sostanze vengono distribuite nel resto d’Europa.
Tanto per fare un esempio, nel 2022 sono stati sequestrati nell’Ue 323 tonnellate di cocaina e di queste ben 111 in Belgio che ha solo 11 milioni di abitanti.
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