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“L’UNICA CURA, L’UNICO MIORILASSANTE, L’UNICO SEDATIVO CHE NON RINCOGLIONISCE, È ESSERE REALISTI” – GIULIANO FERRARA: “SIAMO CHI PIÙ CHI MENO TORMENTATI DALL’ANSIA NUCLEARE, MA IL FIRST STRIKE ATOMICO SEMPLICEMENTE NON CONVIENE AL REGIME DI PUTIN, SAREBBE UN SUICIDIO NUCLEARE PROGRAMMATO CHE CONDANNEREBBE LA RUSSIA A UN GRADO INTOLLERABILE DI ISOLAMENTO” – “L’USO DEL NUCLEARE HA UN SENSO SOLO A CONDIZIONE CHE SIA RISOLUTIVO, CHE LA SUA FORZA DI INTIMIDAZIONE METTA IN GINOCCHIO IL NEMICO. COME AVVENNE CON HIROSHIMA E NAGASAKI, E NON AVVERREBBE CON UNA ATOMICA TATTICA SU TERRENO UCRAINO…”
Estratto dell’articolo di Giuliano Ferrara per “il Foglio”
giuliano ferrara foto di bacco (4)
Siamo chi più chi meno tormentati dall’ansia nucleare. […]
L’allarme sale di livello e comincia a investire noi, gente comune, per quanto lontani dal teatro degli scontri diretti ma sempre più connessi alla sua riproduzione via social, con le immagini a rullo continuativo al posto del vecchio uso ponderato e gerarchico della parola scritta e dell’analisi.
L’unica cura, l’unico miorilassante, l’unico sedativo che non rincoglionisce, è essere realisti. Walter Russell Mead, politologo e storico di peso della scuola conservatrice americana, dice che […] l’invasione dell’Ucraina nasce da un fallimento della deterrenza americana e occidentale, il che è incontestabile […] .
putin e la minaccia nucleare 9
Se alla capacità di resistenza non credevano le grandi nazioni d’occidente, perché avrebbe dovuto crederci chi ha deciso per l’invasione e l’ha realizzata? La sua conclusione è che di fronte alla retorica nucleare del Cremlino ora gli Stati Uniti devono drammatizzare il rischio, […] minacciare apertamente conseguenze esiziali nel caso di un primo colpo russo. […]
Marta Dassù […] sostiene invece che alla deterrenza efficace basta quanto già riservatamente comunicato sulle conseguenze di un’iniziativa nucleare russa, l’immediata distruzione (con armi convenzionali) dell’esercito e della marina nel Mar Nero, perché il first strike atomico semplicemente non conviene al regime di Putin, non supplisce al guaio in cui si è cacciato nella condotta della guerra convenzionale, anzi, sarebbe un suicidio nucleare programmato che, se realizzato, non determinerebbe risultati militari importanti e condannerebbe la Russia a un grado intollerabile di isolamento conducendo il regime a una crisi senza sbocco.
Le due tesi hanno argomenti dalla loro, e sono da valutare con attenzione.
Si può pensare che la bilancia penda di più in favore della tesi scettica di Dassù perché l’uso del nucleare ha un senso, se si possa parlare di “senso” in questo caso, solo a condizione che sia risolutivo, che la sua forza di intimidazione metta in ginocchio il nemico.
Come avvenne con Hiroshima e Nagasaki, e non avverrebbe con una atomica tattica su terreno ucraino, per un motivo semplice da afferrare: la condizione dell’occidente non è paragonabile a quella del Giappone alla fine della guerra mondiale.
WALTER RUSSELL MEAD
missili su kiev 10 ottobre 2022.
esplosione ponte kerch crimea vista dal satellite
missili su kiev 10 ottobre 2022
esplosione ponte kerch crimea
il ponte di kerch distrutto dopo l esplosione
putin e la minaccia nucleare 6
putin e la minaccia nucleare 7
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