DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
1 - RAVE PARTY, FINITA LA FESTA E FINITO LO SBALLO TUTTI ALLE TERME DI SATURNIA E AL MARE A MAGLIANO
Dopo sei giorni no stop si svuota l’area del maxi rave party non autorizzato nelle campagne di Valentano, nel viterbese, che ha sollevato polemiche e timori per il rischio contagi Covid. E dopo il rave in molti sono andati alle terme o al mare, come se niente fosse, rischiando oltretutto di contagiare qualcuno. Questo perché ci sono dei casi Covid registrati all’interno del rave, visto che mascherina e distanziamento sono stati peri a zero.
Dopo il rave party si va al mare, al lago e alle terme
Sotto la lente, in particolare, le sponde del lago di Bolsena per monitorare l’eventuale spostamento di gruppi di partecipanti. Intanto in molti sono andati alle Cascatelle di acqua calda delle terme di Saturnia e sul fiume Fiora, località nei comuni di Manciano e Pitigliano. Alcuni sarebbero stati notati a fare il bagno e a prendere il sole. Altri hanno raggiunto Albinia e hanno preso posto in spiaggia sul tombolo di Giannella.
Ad esprimere preoccupazione il sindaco di Magliano in Toscana (Grosseto) Diego Cinelli che segnala l’arrivo di “camper e auto provenienti dal rave”. “Purtroppo molte di queste persone sono in evidente stato di alterazione – ha aggiunto – . I turisti presenti sul territorio sono in allarme, e così anche molti esercenti locali e cittadini”.
RIFIUTI DOPO IL RAVE A MEZZANO
Le parole dell’assessore alla Sanità
L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, annuncia che è “in corso un coordinamento tra la Asl di Viterbo e i sindaci dei comuni per pianificare un’azione di contact tracing e di tamponi per le popolazioni dei comuni interessati dal rave”.
Mentre Piero Camilli, proprietario del terreno dove si è svolto il rave, attacca: “Ho fatto denuncia subito il primo giorno del loro arrivo, ma nessuno intervenne”. Poi fa la conta dei danni: “C’erano 30 ettari di pascolo e ora non c’è più niente, solo immondizia e siringhe. Dieci delle mie pecore sono state sbranate dai loro cani e mi hanno rubato pezzi dei trattori”
3 - DAL PASSAPAROLA AL WEB, I TRUCCHI DEI "REGISTI" PER RIMANERE NELL'OMBRA
Estratto dell'articolo di Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”
Prevenzione, repressione o trattativa? Come si controlla l'organizzazione di un rave. È un quesito che all'indomani dell'evento andato in scena a Mezzano (nel viterbese), che ha coinvolto 8.000 persone, in molti si pongono all'interno delle forze dell'ordine. Così come gli stessi residenti di quei paesi che, nei loro territori, senza alcun preavviso, si sono visti arrivare migliaia di persone con tir, camion, auto e camper che hanno montato palchi, casse e bancarelle.
(…)
LA PREVENZIONE
(…) L'attività di prevenzione presupporrebbe un controllo costante dei profili social o del web in generale da parte della polizia postale. Quest' ultima, però, è oberata di lavoro su più fronti, ad esempio terrorismo o attacchi informatici. Materie che, per la loro delicatezza, hanno una particolare copertura normativa. Si pensi alle intercettazioni preventive in materia di terrorismo.
LA REPRESSIONE
L'altro aspetto è la repressione. Una volta che in migliaia sono arrivati da mezza Europa e hanno invaso i terreni privati si interviene con le forze dell'ordine. Questa è forse l'ipotesi meno percorribile: «Parliamo - spiega un investigatore al Messaggero - di un numero elevato di persone sotto l'effetto di sostanze stupefacenti che, in certi casi, ad esempio a Mezzano, sono andati al rave anche con figli piccoli al seguito.
rave party al lago di mezzano 9
Intervenire con uno sgombero potrebbe comportare reazioni incontrollate». «Di certo - prosegue l'investigatore - l'opzione migliore è impedire che arrivino. Se si sono già installati occorre avviare una trattativa per lo sgombero senza usare la forza».
LA TRATTATIVA
Di fatto la trattativa rimane l'unica strada da percorrere. Anche in questo caso chi organizza l'evento cerca sempre di proteggere la propria identità. Ad esempio, nel rave di Mezzano, gli organizzatori hanno detto a polizia e carabinieri, durante il negoziato per lo sgombero, di essere i portavoce del gruppo che ha pianificato l'evento.
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Un metodo maldestro per cercare di non essere poi denunciati. Dopo sei giorni di musica a tutta volume il rave si è concluso con 5 giorni d'anticipo. Adesso le forze dell'ordine sanno chi sono i coordinatori. Questo permetterà, in futuro, di giocare d'anticipo: impedire che migliaia di persone spuntino all'improvviso nelle campagne di un paese, occupino abusivamente i terreni e allestiscano palchi per organizzare un rave.
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