VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
CRONACHE DALL'ITALIA CHE VA A ROTOLI – UNA LETTRICE CI SCRIVE: "CARO DAGO, EFFETTI COLLATERALI DEL MONOPOLIO: UN VIAGGIO DI TRE ORE CON FLIXBUS SI TRASFORMA IN UN INCUBO. IERI SULLA LINEA CIVITANOVA MARCHE-ROMA UN AUTISTA HA DATO DI MATTO, DANDO DEL PEZZO DI MERDA A UNA PASSEGGERA CHE GLI AVEVA FATTO NOTARE CHE NON POTEVA GUIDARE CON IL TELEFONO IN MANO. ALL’ALTEZZA DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO, È SCESO DAL PULLMAN, LASCIANDO LE CHIAVI SUL CRUSCOTTO ALLA MERCÉ DI CHIUNQUE. LA BEFFA OLTRE IL DANNO? DICEVA DI ESSERE AL TELEFONO CON LA “DITTA”. E LA DITTA NON HA FATTO NIENTE…"
«SCARICATO IN TANGENZIALE IN PIENA NOTTE DAL FLIXBUS CHE AVREBBE DOVUTO RIPORTARMI A CASA»: LA DENUNCIA DEL 19ENNE GIUSEPPE DE NICOLO
Estratto da www.leggo.it
Un viaggio verso casa trasformato in un incubo, quello di Giuseppe De Nicolo, studente e lavoratore 19enne di Terlizzi (Bari), che da Trento stava tornando nella sua città natale con un Flixbus che lo ha abbandonato, letteralmente, in tangenziale, da solo, di notte.
Giuseppe aveva prenotato il viaggio da Trento a Bologna e poi da Bologna a Bari, ma le disavventure sono iniziate quasi subito: «Il mio pullman, il numero 486, riportava oltre un’ora di ritardo, come evidenziato sul sito della compagnia», racconta al Corriere della Sera. «Alle 19.55, alla fermata di Trento, è arrivato il pullman numero 914. Considerando il rischio di perdere la coincidenza a Bologna con il pullman 425 per Bari previsto alle 23.30, ho chiesto all’autista di salire».
Il conducente acconsente, ma una volta arrivato a Bologna, i colleghi alla guida dell'altro autobus non sono stati altrettanto comprensivi. «Uno dei due ha contestato la mia prenotazione, affermando che il mio biglietto non risultava nel sistema. Solo dopo una lunga discussione e la verifica delle email è stato deciso che potevo salire». Ma l'autista non si è fidato completamente e durante il viaggio ha fatto delle telefonate di controllo: «Mi ha comunicato che non dovevo trovarmi su quel pullman, assumendo un atteggiamento ostile e dicendomi che avrei dovuto ringraziarlo per avermi fatto salire. Ho ribattuto, spiegando di essere in possesso di un regolare biglietto».
Giuseppe ha poi dichiarato di voler parlare con i carabinieri […], atteggiamento che ha indispettito l'autista, che ha fermato il pullman e lo ha fatto scendere nel bel mezzo della tangenziale, in piena notte.
«Ero completamente isolato, senza alcun tipo di servizio o assistenza, anche avendo chiesto aiuto e maggiori info al numero unico di emergenza. […] Dopo alcuni minuti di smarrimento, ho percorso un tratto di strada a piedi e ho chiamato un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina».
Giuseppe ha quindi preso un treno per tornare a casa. E ha deciso di denunciare quello che è accaduto: «Nessun passeggero dovrebbe vivere una situazione simile, e ritengo sia doveroso che l’azienda garantisca maggiore attenzione alla sicurezza e ai diritti di chi viaggia con loro».
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