francesco rocca

FRANCESCO ROCCA, IL "NERO" DI OSTIA DALL’EROINA AL PALAZZO – RITRATTONE BY FRANCESCO MERLO DEL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA ALLA REGIONE LAZIO: LA GALERA PER SPACCIO DI DROGA (NELLA CELLA DI FRONTE C'ERA ALI AGCA), L'ESPULSIONE DAL FRONTE DELLA GIOVENTU’ (DOVE RIENTRO' GRAZIE A RAMPELLI), LA CROCE ROSSA, DOVE FU MANDATO DA GIANNI LETTA E FINI (“IN TANTI ADESSO DICONO DI AVER SUBITO “IL CARATTERE BIPOLARE DEL PRESIDENTE”) E I LEGAMI CON ANGELUCCI E STORACE - IL LEGAME CON RAMPELLI CHE ASPIRAVA AL RUOLO DI FRONTRUNNER DEL CENTRODESTRA

Estratto dell’articolo di Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

francesco rocca foto di bacco (5)

Spacciava eroina, in quei tempi ormai lontani, perché non voleva più fare il bagnino se non da miliardario, come nel vecchio film di Elvis Presley che amava e che per lui, nato nel 1965, era già un cult.

 

Ma il giovane Francesco Rocca si avvelenava, in dosi massicce, soltanto di fascismo che, in quegli anni, tra i '70 e gli '80, di sprezzava i drogati: "conigli da erba" e "zecche da siringa".

 

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Quando lo arrestarono, cambiò il suo rapporto col tempo che più passa e più leviga il ricordo come l'onda di risacca sui ciotoli di Ostia. Rocca ora dice che noi giornalisti lo inchiodiamo alla macchina del fango, ma è lui che non riesce a non parlarne, nelle interviste, nei convegni, dovunque: «Per fatto personale" comincia. La condanna definitiva è dell'87, tre anni e due mesi: i primi sei li passò a Rebibbia, nella cella di fronte c'era Ali Agca.

 

francesco rocca foto di bacco (9)

Poi lo mandarono ai domiciliari perché collaborava: Clement Chukwrak e Patrick Okafor erano gli studenti nigeriani che fornivano la droga e Okafor aveva un rapporto speciale con un funzionario dell'ambasciata. Rocca si legò a uno spacciatore che si chiamava Alessandro Vettese e divenne il "ponte" fra i nigeriani e Ostia, già allora divisa in famiglie.

 

Con il pentimento comincia l'epopea della resurrezione, da carcerato a candidato. C'era già Fabio Rampelli che lo riportò dentro il Fronte della gioventù che lo aveva espulso

 

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Di sicuro in Croce Rossa, dove fu mandato da Gianni Letta e Gianfranco Fini come commissario straordinario ed è rimasto per 15 anni, in tanti adesso dicono di aver subito «il carattere bipolare del presidente», dolente e allegro, autoritario ma generoso, tipico della sua Ostia dove «niente è come sembra».

 

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fabio rampelli foto di bacco (1)

E Rocca non è solo Croce Rossa. È un amministratore della Sanità romana, «quel gran giro de quatrini» che sono le cliniche degli Angelucci di cui, sino alla settimana scorsa, ha pure presieduto una fondazione. Se chiedi di Rocca ti mandano dossier, ti raccontano storie a mezza bocca Respingo le offerte, dico che non mi interessa. Ma Rocca ha amministrato e presieduto tutto: le Asl, l'Idi, la Confapi e pure l'ospedale sant' Andrea, dove lo mandò come commissario straordinario Francesco Storace quand'era presidente della Regione e dove conobbe la sua seconda moglie, la nutrizionista e oncologa Debora Rasio che sposò in Campidoglio

 

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giovanni donzelli francesco rocca foto di bacco (2)