DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Giulio De Santis per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
La mamma gli proibisce di tatuarsi una pantera. Così, per aggirare il divieto, Saverio (nome di fantasia), 16 anni, convince la madre della fidanzatina a recitare il ruolo della sua davanti alla tatuatrice per ottenere il via libera a farsi disegnare l'animale sulla gamba.
A pagare a caro prezzo la disobbedienza di Saverio, è stata la mamma della fidanzatina, Tiziana B., 48 anni, condannata dal giudice Sergio Natale a tre mesi di carcere con l'accusa di sostituzione di persona. «Anziché facilitare i rapporti tra genitore e figlio, la signora li ha messi contro. Ognuno si dovrebbe occupare dell'educazione dei propri figli», dice l'avvocato Stefania Dangola, legale della mamma di Saverio, costituitasi parte civile.
La vicenda risale alla fine della primavera 2018. Saverio è stato promosso e ora vuole il premio per essere stato bravo a scuola. Sta per arrivare il momento tanto atteso di presentarsi in spiaggia e il suo desiderio è mostrare il tatuaggio di una pantera. Chiede alla mamma di esaudirgli la richiesta. La signora, divorziata dal padre del ragazzo, nicchia, preferirebbe fare altri regali a Saverio.
Che, tuttavia, si è impuntato. Vuole il tatuaggio e basta. Davanti alla ferma opposizione della madre, cambia strada. Parla con la mamma della fidanzatina. Le domanda se può accompagnarlo dalla tatuatrice e fare finta di essere la sua mamma per qualche ora. La donna accetta. Vanno al negozio insieme, dove Saverio e l'imputata, difesa dall'avvocato Sergio Usai, si presentano, per il pm, come madre e figlio.
Solo la loro parola però alla tatuatrice non basta. Vuole che la signora firmi il consenso informato per il minore per procedere al tatuaggio. La donna, secondo l'accusa, acconsente. Una volta apposta la firma, la tatuatrice disegna la pantera. Quando la mamma di Saverio si accorge del tatuaggio, va su tutte le furie.
I rapporti tra i due, già, non sono idilliaci. La disobbedienza peggiora ancora di più la situazione. La signora si reca al negozio di tatuaggi, dove scopre che la mamma della fidanzata ha fatto finta di essere lei, raggirando la tatuatrice. Inevitabile scatta la denuncia. Finita con la condanna in primo grado.
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