alberto mattioli gatto cane

GATTO E CANE, CONVIVENZA IMPOSSIBILE? – MATTIOLI: “QUANTE VOLTE CI SIAMO INTENERITI PER LE FOTO SU FACEBOOK DI CANE E GATTO FELICI E DORMIENTI INSIEME. CAPITA, D'ACCORDO NON SEMPRE, MA SPESSO, SÌ. LO DICO DA GATTOLICO CREDENTE E PRATICANTE, CAPITA DI IMBATTERSI IN GATTI CHE MOSTRANO INSOSPETTATE QUALITÀ CANINE” - IL GATTO-CANE NON È UNA LEGGENDA DA BESTIARIO MEDIEVALE COME L'UNICORNO: ESISTE DAVVERO, C'È CHI L'HA IN CASA, LO CHIAMA E QUELLO, MIRACOLO, ARRIVA…”

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Alberto Mattioli per “Specchio – La Stampa”

 

alberto mattioli con gatto

Essere come cani e gatti. Il rapporto è così difficile, o almeno così ce l'hanno sempre raccontato, da diventare proverbiale. E sì, certo, il cane è fedele e il gatto infido, Fido è il compagno dell'uomo pastore e del cacciatore e Micio quello dell'agricoltore, e in generale il primo accompagna l'uomo nel negotium e il secondo nell'otium, perché il cane vuole rendersi utile agli altri e il gatto che gli altri si rendano utili a lui.

 

cane e gatto

E poi, volendo fare un po' di storia a quattro zampe, il cane è l'animale dell'aristocrazia, che accompagna a caccia, immortalato accanto ai sovrani dai tempi del levriero di Carlo V (con Tiziano capace ancora e sempre, dopo cinque secoli, di restituirci lo sguardo adorante del cane per il suo umano) ai corgie della Regina Elisabetta, mentre il gatto vien sdoganato come animale domestico e non mero cacciatopi dall'Illuminismo e trionfa insieme con la borghesia, in confortevoli interni ottocenteschi di cui le sue fusa sono un'ideale colonna sonora.

cane e gatto

 

Poi però dei due il vero borghese risulta il cane, incarnazione dei valori della fedeltà e del dovere, accanito difensore di law & order, mentre il gatto è anarchico, ribelle, insofferente alle regole e alle gerarchie: "Non esistono gatti poliziotto", ricorda Cocteau. E infatti: Cechov era "cane" (con una passione per la deliziosa bassotta Quinine), Baudelaire assolutamente "gatto".

 

cane e gatto 1

E ogni volta ricomincia l'eterna diatriba fra cinofili e gattolici, il cane ti ama per amore e il gatto per interesse, no, è il contrario, meglio il cane che si rende utile, accompagna il cieco e fiuta la droga, macché meglio il gatto che non fa mai nulla ma lo fa benissimo e poi, vuoi mettere?, non bisogna portarlo fuori perché le sue cosine le fa nella lettiera (a patto di pulirgliela, però).

 

cane e gatto 2

Il cane è servile e cerca un padrone, il gatto si sente superiore e vuole un servo, il primo ti adora e il secondo ti sopporta, e così via, ad libitum, finché qualcuno non ricorda il celebre aforisma di Churchill: "I cani ci guardano dal basso. I gatti ci guardano dall'alto. I maiali ci trattano da loro pari", e qui forse possiamo convenire tutti.

cani e gatti per un obiettivo comune

 

Ma è proprio così? Non sempre i luoghi comuni sono anche veri.

 

La convivenza è tutt' altro che impossibile. Come capita che suocera e nuora risultino affiatatissime, così tutti conosciamo l'amico che in casa tiene cane e gatto che, lungi dall'esibirsi in una riedizione quotidiana della grande guerra, vanno d'amore e d'accordo.

 

Quante volte ci siamo inteneriti per le foto su Facebook (un'istituzione che ormai ha un senso solo come gallery per animali domestici) di cane e gatto teneramente abbracciati, felici e dormienti insieme, perfino più attratti uno dall'altro che dal comune umano? Capita, d'accordo non sempre, ma spesso, sì.

 

gatto che cade in piedi 2

Ma poi, lo dico da gattolico credente e praticante, capita di imbattersi in gatti che mostrano insospettate qualità canine, o meglio quelle che siamo abituati ad attribuire all'altra metà del cielo a quattro zampe. Così si legge di gatti che hanno svegliato l'umano appena prima che la fuga di gas lo facesse addormentare per sempre, di gatti custodi che hanno messo in fuga i ladri, di gatti affezionatissimi che hanno fatto decine di chilometri per ricongiungersi al loro bipede (mai come nel caso del micio la parola "padrone" è fuorviante).

lavare gatto

 

O, più modestamente: gatti che imparano a obbedire, gatti che si rassegnano a quella cosa spregevolmente umana, da Monsù Travet della vita, che è avere degli orari fissi, gatti che magari si alzano alle cinque del mattino ma non per questo non obbligano l'umano a fare lo stesso per servire loro la colazione (per la verità, di mici con quest' ultima caratteristica non ne ho mai incontrati se non nei racconti di qualche amico fortunato: se ne conoscete uno presentatemelo, lo adotterei subito).

 

MONDO CANE - LO SPECIALE DI SPECCHIO

Il gatto-cane non è una leggenda da bestiario medievale come l'unicorno, né uno di quegli animali mitologici dell'antico Egitto con la testa di sciacallo su un corpo umano o di quei democristiani metà uomo e metà poltrona: esiste davvero, è vicino a noi, c'è chi l'ha in casa, lo chiama e quello, miracolo, arriva.

 

È una rarità zoologica che valeva la pena di segnalare su questo Specchio tutto dedicato al cane. Nell'attesa di rifarsi con il gatto-gatto, il più comune, quello che non obbedisce, che se c'è la fuga di gas si mette in salvo senza pensare allo stupido bipede, che occupa cuccia del cane e gli mangia pure la pappa, quel baffuto marchese del Grillo sulla cui adorabile testa pelosa sventola idealmente un motto immortale: io sono io. E del resto, chissenefrega (in realtà il marchese usava un'altra espressione, ma il gatto è troppo chic per dirla. Si limita a pensarla).

mattioli gatto

gau meu, il pucciosissimo cane vietnamita 6

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