DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giuseppe Scarpa per "il Messaggero"
La tecnica che utilizzava era sempre la stessa. Fingersi radiologo, spogliare le donne, sempre giovanissime, e con la scusa di eseguire alcune manovre, toccarle. Gli abusi venivano filmati da Roberto De Vita, 58 anni, tecnico radiologo, che curava tutto nei minimi dettagli. Le stanze per i pazienti di due poliambulatori a Latina e Sabaudia venivano trasformate in un set. È qui che l' uomo nascondeva i suoi smartphone per immortalare le scene, senza che le vittime potessero accorgersene.
All' inizio gli investigatori avevano scoperto che a cadere nella trappola del 58enne erano state solo un paio di minorenni. Tuttavia sono emersi nuovi casi. Grazie all' inchiesta, coordinata dal pm Eleonora Fini, magistrato esperto in indagini su abusi, si è arrivati alla scoperta di altri otto episodi. Adesso il sostituto procuratore ha chiuso l' inchiesta e ha notificato l' avviso di garanzia a De Vita, che si trova agli arresti domiciliari, con l' accusa di violenza sessuale aggravata ed esercizio abusivo della professione.
LA VICENDA
La prima a denunciare è stata una ragazzina di 17 anni. Grazie a lei gli inquirenti hanno scoperto tutto. Dall' ultimo fatto, del 23 dicembre del 2020, gli agenti della squadra mobile hanno ricostruito a ritroso ciò di cui si era reso responsabile il tecnico radiologo.
La giovane aveva raccontato ai genitori quella strana visita che il medico, perché così si era presentato, l' aveva sottoposta.
il dottore fa spogliare la paziente
Un controllo anomalo. De Vita le aveva chiesto di spogliarsi e poi aveva eseguito una serie di manovre. La minorenne si era subito insospettita per un modo di fare che aveva considerato insolito. L' uomo si poggiava con insistenza sulla ragazzina. Perciò la giovane aveva rappresentato le sue perplessità ai genitori che come lei avevano valutato bizzarro il modo di operare del radiologo.
La prima segnalazione alle forze dell' ordine aveva quindi permesso di smascherare De Vita che alla 17enne si era presentato come medico. Era invece un tecnico radiologo. Una bugia che aveva spinto gli inquirenti ad avviare l' indagine per esercizio abusivo della professione. Ma questa era solo la punta dell' iceberg.
LE VIOLENZE
L' inchiesta ha poi portato ai sequestri dei suoi cellulari. Ed è proprio in virtù del materiale che l' uomo custodiva gelosamente nella memoria dei suoi smartphone che gli agenti hanno potuto ricostruire buona parte di ciò che ha compiuto. Grazie ai video si è potuta contestare l' accusa di violenza sessuale.
Dai filmati gli investigatori hanno potuto vedere ciò che l' uomo compiva. Intanto si presentava, come aveva raccontato la prima vittima, come un professionista. Sceglieva, evidentemente, gli orari in cui nessun altro collega lo potesse smentire o controllare. Poi poteva agire comodamente.
SPOGLIATOI
Ma non è tutto. Infatti gli inquirenti hanno scoperto che il tecnico radiologo aveva piazzato i cellulari con la modalità di registrazione video anche negli spogliatoi femminili di un poliambulatorio a Sabaudia. E così, nel giugno del 2018, aveva registrato due giovani tirocinanti mentre si cambiavano gli abiti per indossare i camici.
In tutto la procura ha scoperto che le vittime dell' uomo ammontano a dieci. Le altre otto sono state abusate e riprese prima che eseguissero le lastre. A gennaio era stato arrestato, è ai domiciliari, soltanto per due episodi. Le accuse nei suoi confronti si sono moltiplicate dopo la perquisizione da parte della polizia.
I filmati nelle mani del sostituto procuratore Eleonora Fini sono la prova definitiva che inchioda il 58enne tecnico radiologo di fronte alle sue responsabilità. Le altre donne comparse nei video, raggiunte successivamente dagli investigatori, hanno confermato le violenze. Adesso l' uomo che si è finto medico, ha molestato le pazienti e le ha riprese con il telefonino rischia una pesante condanna.
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