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Stefano Montefiori per "Corriere della Sera"
Beyoncé canta «veloce come una Lambo (-rghini, ndr)» e «non posso credere che ce l' abbiamo fatta» accanto al marito Jay-Z davanti alla Gioconda, poi seduta sulla panchina di Pierre Paulin, e ancora sovrastata dalla Nike di Samotracia. Da quando è stato diffuso, una settimana fa, il video della canzone Apeshit è stato visto oltre trenta milioni di volte.
Un successo prevedibile per i Carters, la coppia Beyoncé-Jay-Z, e una mossa pubblicitaria straordinaria per il Louvre, che pure non ne avrebbe bisogno: nel 2017 è tornato a essere il museo più visitato al mondo con 8,1 milioni di ingressi, davanti al Museo nazionale di Pechino (8 milioni). Dopo la flessione seguita agli attentati del 2015, i turisti stanno tornando a Parigi.
Non è così difficile usare il Louvre come location: la direzione non ha svelato quanto abbiano pagato Beyoncé e Jay-Z ma la tariffa media è di circa 18 mila euro per la sera di chiusura (il martedì) - cifra ampiamente alla portata della cantante, che proprio in questo pezzo ricorda di avere regalato un jet privato al marito - e sono ambientati in parte al Louvre anche film non memorabili, dal Codice da Vinci a Mission Impossible 6, da Cinquanta sfumature di nero a I Puffi 2.
Il video di Apeshit («dare di matto») però è un' operazione unica, per entrambe le parti: i Carters celebrano la loro consacrazione come icone globali al pari della Gioconda, sfidando come sempre la megalomania grazie a sei minuti e 5 secondi di immagini bellissime girate da Ricky Saiz con la coreografia di Sidi Larbi Ckerkaoui.
Il Louvre e le sue opere diventano qui lo strumento di una dichiarazione politica, un' affermazione di black power: Beyoncé evoca il Ritratto di una donna nera di Marie-Guillemine Benoist, che nel 1800 scelse come soggetto una persona di colore non ridotta in schiavitù.
«Queen B» danza davanti all' Incoronazione di Napoleone di Jacques-Louis David (1805) come se fosse lei stessa a ricevere gli strumenti del potere, e Jay-Z rappa davanti alla Zattera della Medusa (1818) di Théodore Géricault, che scelse di dare a un nero la posizione più alta nella sua composizione, facendo sventolare a lui il fazzoletto simbolo di speranza.
Un portavoce del Louvre ha detto che «Beyoncé e Jay-Z sono venuti a visitare il Louvre per quattro volte negli ultimi dieci anni. In occasione della loro ultima visita, nel maggio scorso, ci hanno sottoposto l'idea di girare questo videoclip. C'era poco tempo a disposizione ma il progetto ci ha convinti, perché la sinossi mostrava un vero attaccamento al museo e alle opere che li hanno più colpiti».
Grazie ai Carters il museo cura un' immagine alla moda, capace di attrarre i giovani di tutto il mondo. Apeshit è una delle migliori forme di collaborazione del Louvre con la cultura contemporanea, come lo fu la famosa scena della corsa di Arthur, Franz e Odile in Bande à part di Jean-Luc Godard, poi citata da Bernardo Bertolucci in The Dreamers.
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