
PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO…
GIORGIA VUOLE LA FIAMMA AL PIRELLONE – COME DAGO-DIXIT, MELONI HA DECISO CHE FDI DEVE “SCIPPARE” ALLA LEGA LA GUIDA DELLA LOMBARDIA E HA UN SUO NOME COME CANDIDATO GOVERNATORE NEL 2028: L’EURODEPUTATO CARLO FIDANZA, UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DA “FANPAGE” – POCO QUOTATE LE IPOTESI TECNICHE DI “MR COLDIRETTI”, ETTORE PRANDINI, E DEL NUMERO UNO DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA, GIUSEPPE PASINI – PER IL VENETO SALVINI HA AVVERTITO: “SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA”. LA DUCETTA POTREBBE LASCIARE IL DOPO-ZAIA ALLA LEGA IN CAMBIO DELLA LOMBARDIA MA...
Estratto dell’articolo di Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
C’è una battuta che circola tra i big di Fratelli d’Italia: «Meglio un terzo mandato a Zaia che un finto Zaia per i prossimi dieci anni». Impossibile a legge immutata e dopo la sentenza della Cassazione, ma la frase esprime dubbi e perplessità che agitano i progetti del partito di Meloni.
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Non sarà così anche se si parla di un possibile «scambio», dove la premier, nonostante i numeri, sarebbe disposta a lasciare il Veneto a Salvini e mettere finalmente la bandierina sulla Lombardia. Ci sono però due problemi: la Lega non vuole mollare nessuna delle regioni governate e le due elezioni sono troppo distanti temporalmente.
In Veneto si voterà in autunno o nella primavera del 2026. In Lombardia nel 2028. «Un patto oggi per quello che succederà tra tre anni? Nessuno è in grado di garantire che sarà mantenuto», dice un parlamentare di lungo corso. A meno che, ma qui siamo su un terreno scivoloso, non si anticipino le elezioni lombarde al 2027, un election day con un voto che mette insieme la Regione e Milano. Voci che si rincorrono, come quella secondo cui l’attuale governatore lombardo Attilio Fontana potrebbe chiudere in anticipo il suo mandato.
carlo fidanza inchiesta di fanpage
I fatti dicono invece che sarà un braccio di ferro fino all’ultimo con FdI, che sta già lavorando alla ricerca del candidato. Si fa il nome di Ettore Prandini, l’influente numero uno di Coldiretti, la principale organizzazione agricola italiana, con 1,6 milioni di associati. Conosce bene la politica e ha ottimi rapporti con Meloni e il ministro Lollobrigida. Come d’altra parte, aveva ottimi rapporti con la Lega e con Salvini.
Altro nome che circola con insistenza è quello del presidente di Confindustria Lombardia, il bresciano Giuseppe Pasini. Ma è difficile pensare che la scelta cada su una personalità della società civile. Per la «prima volta» di Fratelli d’Italia in una regione del Nord, ci vuole un politico identitario che rappresenti in tutto e per tutto il partito.
ignazio la russa giorgia meloni
Ecco, allora spuntare il nome dell’eurodeputato Carlo Fidanza, candidatura che potrebbe mettere d’accordo sia Giorgia Meloni sia Ignazio La Russa. Troppo presto? Sicuramente. Ma il passaggio di consegne tra Lega e Fratelli d’Italia in Lombardia, anche se doloroso per il peso che ha la regione nel panorama economico e politico del Paese, potrebbe non dispiacere troppo neanche a Matteo Salvini che intanto eviterebbe la rivolta dei suoi in Veneto. [...]
In Lombardia si porrebbe invece il problema della scelta del successore di Fontana. I due nomi più solidi sono quelli del segretario lombardo della Lega Massimiliano Romeo e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al di fuori del perimetro dei fedeli salviniani. [...]
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