marcello dell utri e silvio berlusconi

MISTERI D’ITALIA - GIOVANNI LA LIA, PRIMO PRESIDENTE DI UN CLUB DI FORZA ITALIA IN SICILIA, È INDAGATO PER FALSO CON L’AGGRAVANTE DI AVER FAVORITO LA MAFIA: AVREBBE MENTITO AI PM QUANDO È STATO ASCOLTATO NELL’AMBITO DEL PROCEDIMENTO PENALE A CARICO DI BERLUSCONI E DELL’UTRI “PER I REATI DI STRAGE COMMESSI NEL BIENNIO 1993-1994” – LA LIA DOVRÀ SPIEGARE LE TELEFONATE CON LA FIDANZATA DI UNO DEI FRATELLI GRAVIANO, CON IL PENTITO GASPARE SPATUZZA E…

Estratto dell’articolo di Nello Trocchia per “Domani”

 

MARCELLO DELL UTRI SILVIO BERLUSCONI

Il suo nome era apparso in alcune cronache per un misterioso traffico telefonico, risalente al 1993. Da una parte il primo presidente di un club di Forza Italia, in Sicilia, dall’altra gli stragisti, Filippo e Giuseppe Graviano. Il mistero è durato 30 anni e solo ora diventa un’indagine giudiziaria, ulteriore riprova di ritardi, omissioni e incomprensibili distrazioni nella ricostruzione di quella stagione di sangue e terrore. 

 

SILVIO BERLUSCONI MARCELLO DELL'UTRI

Adesso però Giovanni La Lia, incensurato e mai indagato, ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari, preludio alla possibile richiesta di rinvio a giudizio, da parte della procura di Firenze. È indagato per falso con l’aggravante di aver favorito la mafia. Ma prima di approfondire questo nuovo approfondimento investigativo bisogna partire dall’indagine madre.

 

L’INDAGINE MADRE

I pm fiorentini sono impegnati nella ricerca dei presunti mandanti esterni alle stragi del 1993 che uccisero dieci innocenti […] Sul registro degli indagati sono iscritti diversi nomi, due i più importanti, Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. il primo è rimasto da solo a difendersi, perché la scomparsa dell’ex presidente del consiglio ha chiuso anche l’indagine sul fondatore di Mediaset. Il reato contestato è per concorso in strage con l’aggravante di aver favorito la mafia. Berlusconi ha dovuto convivere con questo sospetto senza mai potersi difendere in un processo, morendo con un’indagine ancora aperta. […]

giuseppe filippo graviano

 

 Attorno all’indagine madre, con l’obiettivo di trovare i presunti mandanti alla stagione stragista, si sono aperti diversi altri fronti giudiziari. […] Tra i fronti giudiziari aperti uno riguarda proprio Giovanni La Lia. Ma cosa c’entra in questa storia?

 

LA LIA E GLI STRAGISTI

Il primo a parlare di La Lia è stato l’ex perito e consulente delle procure, e oggi avvocato, Gioacchino Genchi. Ha ricordato, in diverse occasioni, che «dal cellulare di La Lia si intrecciano le triangolazioni verso coloro che sono chiamati in causa per le stragi». Il periodo era quello del 1993, l’anno nel quale la mafia decide di distruggere il patrimonio artistico del nostro paese prima di fermare la stagione stragista a cavallo con il nuovo corso politico che, dopo la bufera di tangentopoli, porta alla nascita del partito azzurro e al trionfo di Silvio Berlusconi.

 

MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI

Ci sono date significative. Il 26 gennaio 1994, il fondatore di Mediaset annuncia l'ingresso in politica, il giorno dopo, a Milano, vengono arrestati i fratelli Graviano e qualche giorno dopo proprio La Lia fonda il club di Forza Italia a Misilmeri, in provincia di Palermo. Ma perché La Lia è indagato dalla procura di Firenze? Il reato contestato è di aver mentito ai pubblici ministeri quando è stato ascoltato nell’ambito del procedimento penale, riaperto nuovamente nel 2022 a carico di Berlusconi e Dell’Utri «per i reati di strage commessi nel biennio 1993-1994».

SILVIO BERLUSCONI E MARCELLO DELL UTRI

 

[…] La Lia aveva detto, ai carabinieri nel 1994, che lui di Forza Italia aveva conosciuto Angelo Codignoni e Gianfranco Micciché, il primo uomo di fiducia di Berlusconi e il secondo deputato azzurro. Conoscenze normali visto che aveva partecipato all’inizio del febbraio 1994 a un incontro politico all’Hotel San Paolo Palace per discutere strategie e futuro del nascente partito. Sul suo telefono aveva aggiunto di non averlo mai prestato a nessuno, e allora come si spiegano quelle telefonate? […]

 

Il riferimento è a diverse chiamate, tre effettuate tra il 10 dicembre e l’11 dicembre 1993 dal suo cellulare a quello intestato a Costantino Taormina, in realtà trovato in possesso di Francesca Buttita, il 27 gennaio 1994. Quel giorno vengono arrestati a Milano i fratelli Graviano, Buttita era la fidanzata di uno dei due stragisti, Filippo.

giuseppe filippo graviano

 

Poi ci sono le chiamate ricevute dal cellullare di La Lia dal numero di Buttita-Graviano. Non è finita. Ci sono le telefonate intercorse con l’utenza cellulare in uso a Gaspare Spatuzza, stragista e poi pentito, e con l’utenza fissa dell’abitazione di Fabio Tranchina, autista e favoreggiatore di Giuseppe Graviano, anche lui oggi collaboratore di giustizia.

Secondo i pm La Lia ha mentito sui fatti a lui noti ammettendo unicamente il possesso di quell’utenza e di essere cugino del mafioso di Misilmeri, Pietro Lo Bianco. In particolare, qui si consolida l’ipotesi investigativa dei magistrati, La Lia ha affermato di non aver avuto contatti con Buttita, Spatuzza, Tranchina, Salvatore Benigno e Giorgio Pizzo, che ha detto di non conoscere.

 

MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI

E allora come ha motivato i contatti con la batteria degli stragisti di Brancaccio? «Errore di digitazione o telefono clonato» confermando di non aver mai prestato il suo telefono e di non poter fornire altre spiegazioni. […] L’indagine della procura fiorentina punta a capire le ragioni dei contatti e anche i possibili beneficiari. 

MARCELLO DELL UTRI E SILVIO BERLUSCONI giuseppe e filippo graviano 1MARCELLO DELL UTRI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI