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“L’UOMO IN PIÙ” SULLA SCENA DEL DELITTO DI GARLASCO CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA – IL PROFILO DI UN DNA MASCHILE “IGNOTO”, EMERSO DAL TAMPONE DELLA BOCCA DI CHIARA POGGI, RENDE SEMPRE PIÙ CONVINTI GLI INQUIRENTI CHE ALL’UCCISIONE ABBIANO PRESO PARTE ALMENO DUE PERSONE – È ESCLUSO IL GIRO DI AMICIZIE STRETTE DELL'INDAGATO ANDREA SEMPIO (CHE COMPRENDE  MARCO POGGI), GIÀ “TRACCIATO”. SI CERCA UN RISCONTRO IN UN’ALTRA COMITIVA, DI CUI FACEVA PARTE MICHELE BERTANI, CHE SI È SUICIDATO NEL 2016 – PER LA PROCURA CHIARA NON È STATA “COLTA DI SORPRESA DA UNA PERSONA DI CUI SI FIDAVA” (IL FIDANZATO STASI) MA AGGREDITA DA QUALCUNO DI CUI AVEVA PAURA. AD AVVALORARE QUESTA PISTA CI SAREBBERO IL DNA SOTTO LE SUE UNGHIE E LE TRACCE DI SANGUE SUL TELEFONO FISSO DELLA VILLETTA: UNO SCHIZZO ERA ANCHE SOTTO LA CORNETTA (RITROVATA AL SUO POSTO): LA RAGAZZA, MENTRE VENIVA MASSACRATA, HA CERCATO DI CHIEDERE AIUTO?

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1 - «CHIARA VOLEVA CHIEDERE AIUTO» LO SCHIZZO DI SANGUE SUL TELEFONO

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

chiara poggi 1

Nella mente (e nelle carte) di chi indaga la scena del crimine di Garlasco era già cambiata profondamente rispetto a quanto riportato dalle sentenze definitive. Non solo per «l’assenza» del condannato Alberto Stasi, ma perché i magistrati pavesi diretti da Fabio Napoleone e i carabinieri di Milano sono convinti che Chiara Poggi non sia stata colta «di sorpresa» da una persona «di cui si fidava» (il fidanzato, appunto) ma sia stata aggredita da una o più persone delle quali in qualche modo in quel momento aveva paura.

 

Secondo loro non è vero che Chiara non lottò con il suo assassino, come scrissero giudici e periti, anzi. La convinzione degli inquirenti è dettata proprio dal Dna sulle unghie della vittima attribuito dalla procura ad Andrea Sempio e a un altro uomo ancora senza nome.

 

TELEFONO INSANGUINATO - DELITTO DI GARLASCO

Ma anche a un altro particolare, che oggi con la notizia di un (possibile) secondo profilo ignoto trovato nel tampone orale eseguito nella bocca della vittima potrebbe rafforzarsi ulteriormente.  [...]

 

L’elemento che per primo ha «spostato» il focus su una aggressione con tentativo di reazione della vittima, è stato il telefono fisso di casa Poggi. Sull’apparecchio, che era su un mobiletto, ci sono diversi schizzi di sangue lasciati dai colpi del killer.

 

Lì, poco prima della cantina, l’assassino ha infierito brutalmente sul corpo di Chiara. I colpi probabilmente mortali, dissero i giudici, dopo che la 26enne era stata ferita per la prima volta (di sorpresa) vicino alla porta d’ingresso, ai piedi della scala del piano di sopra, e forse cercò di rialzarsi. Secondo la nuova ipotesi, invece, la vittima sarebbe stata colpita proprio mentre cercava di dare l’allarme al telefono. Perché?

 

ANDREA SEMPIO A POMERIGGIO CINQUE

Sotto la cornetta — trovata al suo posto — c’è una macchia di sangue, uno schizzo coerente con gli altri trovati sul telefono e sul muro, lasciato dai colpi sferrati. La «goccia» ha un angolo di incidenza di 19 gradi, troppo ampio per un casuale (e improbabile) passaggio del sangue attraverso la fessura tra cornetta e apparecchio di pochissimi millimetri.

 

Quel telefono, secondo gli inquirenti, è stato rimesso a posto dal killer che non si è accorto della goccia. Le consulenze tecniche della procura su Bpa, l’analisi delle tracce di sangue, sulle impronte delle scarpe e su altri aspetti, sono ancora in corso. [...]

 

DELITTO DI GARLASCO - MACCHIE DI SANGUE ACCANTO AL TELEFONO

La presenza di un «altro uomo» oltre a Sempio (che la procura di Pavia considera sempre centrale nella ricostruzione del delitto), lascia pensare che ci sia stato un tentativo di zittire le urla della vittima, con una mano sul viso, o addirittura — vista la quantità «cospicua» di materiale genetico isolato nella sua bocca — che possa aver morso il suo assassino. Ecco quindi il tentativo di fuggire e forse di farlo verso la porta di casa, dopo che era stato impossibile dare l’allarme al telefono. E qui sarebbe stata bloccata e colpita di nuovo.

 

michele bertani

Una dinamica che non prevede necessariamente la presenza di due killer, ma che considerando più persone troverebbe una spiegazione ancora più chiara del perché la scena del crimine sia stata concentrata in quello spazio limitato.

 

Già i medici legali avevano ipotizzato l’utilizzo di due armi diverse: una molto tagliente, l’altra pesante. Tema rimasto sospeso nei processi.

 

C’è poi la questione delle scale: la presenza di schizzi anche sulle pareti vicino agli ultimi gradini fa pensare che Chiara sia stata colpita ancora lì e che il suo corpo non venne soltanto gettato sulle scale. Lo avevano ipotizzato anche i periti, ma l’assenza di tracce della famosa scarpa a pallini sui gradini aveva fatto escludere questa pista ai giudici.

 

[...]

 

Su questo fronte ieri il blogger con base in Svizzera, Gianluca Spina, che aveva pubblicato video con foto dell’autopsia di Chiara, ha detto di non avere ancora ricevuto notifiche dal Garante per la privacy e si è difeso dicendo che si trattava solo di materiale «didattico» per i suoi corsi.

 

2 - LE NUOVE TRACCE GENETICHE ESCLUDONO GLI AMICI DI SEMPIO C’ERA UNA COMITIVA PARALLELA

Estratto dell’articolo di Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”

 

chiara poggi

L’«irruzione» a sorpresa di un «ignoto 3» sulla scena del delitto di Garlasco — se dovesse essere confermato che quella traccia di Dna scovata nel tampone orale di Chiara Poggi non è frutto di contaminazione — ha già avuto un effetto sliding door.

 

La presenza di un nuovo profilo genetico, e quindi di un nuovo presunto killer o complice, «espelle» definitivamente dal campo la compagnia storica di Andrea Sempio, e riaccende invece il faro sulle voci di un giro parallelo di amicizie del commesso di telefonia indagato nella nuova indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal procuratore di Pavia Fabio Napoleone.

 

ANDREA SEMPIO - CHI L HA VISTO

Quella stringa di 22 marcatori genetici spuntata nel corso delle analisi effettuate durante l’incidente probatorio sarebbe stata infatti già confrontata con i Dna in possesso degli inquirenti, senza consegnare ai tecnici alcun match .

 

Quindi, neanche con i componenti di quella comitiva di amici con cui Sempio trascorreva i pomeriggi d’estate a giocare alla Playstation. Il giro di Marco Poggi, fratello della vittima, e cioè Mattia Capra, Alessandro Biasibetti e Roberto Freddi, va precisato, non sono mai stati sospettati: né nell’ambito della prima inchiesta sul delitto di quel 13 agosto di 18 anni fa, né nella nuova indagine.

 

ANALISI DNA - DELITTO DI GARLASCO

I ragazzi all’epoca neo diplomati furono sentiti nel 2008, un anno dopo l’omicidio, in quanto frequentatori della villetta di via Pascoli, che spesso raggiungevano in bicicletta.

 

Mentre, più di recente, all’alba del 14 maggio, le case di Capra e Freddi sono state perquisite dai carabinieri in cerca di elementi utili all’interno di documenti informatici, cartacei, e nei dispositivi elettronici.

 

Ora, i tre amici di Marco e di Andrea Sempio saranno però riascoltati. Con loro, gli investigatori sentiranno anche gli ex compagni di scuola e i ragazzi che all’epoca frequentavano bar e locali di Garlasco.

 

Per gli inquirenti è da questa platea che potrebbero arrivare indizi utili a ricostruire l’«altra» compagnia di Sempio, in cui provare a identificare il proprietario del profilo genetico di «ignoto 3».

 

la suola a pallini delle scarpe di Michele Bertani

Finora, dei giovani di questo presunto giro parallelo c’è un unico nome conosciuto: è quello di Michele Bertani, già proiettato al centro dell’attenzione ai tempi dei «sogni» dell’avvocato Massimo Lovati, difensore dell’indagato, relativi a un possibile legame tra la morte di Chiara e lo scandalo che travolse alcuni anni dopo il santuario delle Bozzole.

 

A svelare il legame tra Sempio e il ragazzo suicida nel 2016 fu lo stesso indagato durante un soliloquio intercettato nel febbraio del 2017 all’interno dell’auto. «Quello che era il mio più grande amico per anni, che siamo cresciuti insieme, poi gli ultimi anni ci siamo un po’ persi, non ci siamo visti più — il suo sfogo solitario — però dagli zero ai 18 anni è stato il mio più grande amico, abbiamo fatto tutte le ca..ate insieme». Sempio non era però l’unico a conoscerlo. [...]

MARCO POGGI - ANDREA SEMPIO - ANGELA TACCIASOPRALLUOGO DEI CARABINIERI DEL RIS ALLA VILLETTA DI GARLASCO DEI POGGIchiara poggichiara poggi gemelle cappa