FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE…
SIN-WAR GAMES – GLI STATI UNITI INIZIANO A ESSERE INFASTIDITI DAI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI: CONSIDERANO LA COOPERAZIONE PER TROVARE IL CAPO DI HAMAS, YAHYA SINWAR, “MOLTO SBILANCIATA” – LA CIA HA CREATO UNA UNITÀ SPECIALE PER LA CACCIA AL LEADER DEI TERRORISTI PALESTINESI, MA IN CAMBIO IL MOSSAD NON AVREBBE DESTINATO ABBASTANZA RISORSE ALLA LOCALIZZAZIONE DEI RAPITI CON CITTADINANZA AMERICANA…
(ANSA) - Israele e gli Stati Uniti hanno investito ingenti quantità di risorse nella ricerca del leader di Hamas, Yahya Sinwar, a Gaza, ma la cooperazione è stata "molto sbilanciata" perché Israele non ha dato molto in cambio dell'assistenza americana. Lo scrive il New York Times, citando diversi funzionari americani e israeliani. La Cia, si legge, "ha creato una unità speciale per la caccia al capo di Hamas, e il Pentagono ha dato direttive ai suoi operativi per contribuire agli sforzi dell'Idf per trovarlo".
La collaborazione è iniziata all'indomani dei massacri di Hamas del 7 ottobre, perché gli statunitensi erano convinti che la cattura o eliminazione di Sinwar possa portare il premier Benyamin Netanyahu a concludere il conflitto ottenendo una chiara vittoria. Nel frattempo il neo capo politico di Hamas si è però affidato a una rete di comunicazione 'verbale', utilizzando membri dell'organizzazione per fare spola con i comandi militari.
Quindi nessun telefono, neppure satellitare, eludendo le ricerche dei sofisticati radar forniti dagli Usa, anche grazie alla fitta rete di tunnel a Gaza che gli ha permesso i questi mesi di muoversi in relativa tranquillità, talvolta - si scrive - anche all'aria aperta.
Oggi però a Washington, sottolinea il Nyt, "si diffonde la sensazione che gli americani diano agli israeliani più di quanto ricevono in cambio. Ad esempio, negli Stati Uniti sembra che Israele riceva molte informazioni di intelligence che aiutano a localizzare gli alti funzionari di Hamas e i suoi comandanti, ma non soddisfano le aspettative degli Stati Uniti di destinare maggiori risorse alla localizzazione dei rapiti con cittadinanza americana".
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