DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
Giuseppe Agliastro per “la Stampa”
C'è la Russia di Putin dietro l' uccisione dell' ex guerrigliero separatista ceceno Zelimkhan Khangoshvili, freddato a colpi di pistola in un parco di Berlino la scorsa estate: è quello che sospettano le autorità tedesche, che ieri hanno annunciato l' espulsione di due diplomatici russi indicati da alcuni media come funzionari dell' intelligence militare del Cremlino.
La vicenda ha provocato nuove tensioni nei rapporti tra Russia e Germania. Dal vertice Nato a Watford, Angela Merkel ha accusato Mosca di non aver cooperato con gli investigatori. La Russia ha risposto per le rime: ha denunciato «un atto ostile e infondato» da parte di Berlino e ha promesso che reagirà. Gli inquirenti tedeschi sembrano però avere pochi dubbi: secondo loro ci sono «indizi sufficienti» per ritenere che l' omicidio «sia stato commesso per conto delle agenzie statali russe o di quelle della repubblica cecena, parte della Federazione Russa».
Berlino punta insomma il dito contro gli 007 russi e contro il luogotenente di Putin in Cecenia, Ramzan Kadyrov. Innanzitutto pare che il presunto assassino - arrestato dalla polizia subito dopo il delitto - raggiunse prima Parigi e poi la capitale tedesca con un passaporto russo autentico ma intestato a una persona fittizia: Vadim Sokolov. Le autorità tedesche lo identificano solo come Vadim K. ma secondo la testata investigativa Bellingcat si tratterebbe di Vadim Krasikov, un 54enne accusato di aver ucciso nel 2013 a Mosca un imprenditore del settore ristorazione.
L' assassino di Albert Nazranov si avvicinò alla sua vittima in bicicletta e poi aprì il fuoco con una pistola Makarov. Una dinamica molto simile a quella dell' omicidio di Berlino. Anche Khangoshvili è stato infatti ammazzato da un uomo in bicicletta. Il 23 agosto l' ex miliziano ceceno stava pranzando al Kleiner Tiegarten Park, quando l' aggressore armato di una pistola Glock26 con silenziatore lo ha raggiunto alle spalle e gli ha sparato addosso tre colpi: uno alla schiena e due alla nuca. Il presunto assassino è stato arrestato quasi subito. Aveva appena gettato nel fiume Sprea il veicolo, l' arma del delitto e una parrucca e stava cercando di fuggire su uno scooter elettrico.
Anche altri elementi fanno pensare che ci sia lo zampino del Cremlino dietro l' omicidio di Khangoshvili. Stando a Bellingcat, la Russia inserì il nome di Krasikov nella lista dei ricercati internazionali nel 2014, ma lo cancellò misteriosamente un anno dopo.
uccisione Zelimkhan Khangoshvili,
Krasikov avrebbe poi raggiunto Berlino con un passaporto intestato a un inesistente Vadim Sokolov, che il visto indica come un ingegnere della società pietroburghese Zao Rust. Ebbene, secondo gli investigatori tedeschi questa azienda ha un solo impiegato e il suo numero di fax è riconducibile al ministero della Difesa russo. Si tratterebbe quindi di un crimine di Stato, come il tentativo dell' intelligence russa di uccidere a Salisbury l' ex spia doppiogiochista Sergey Skripal. L' omicidio ha scatenato una vera crisi diplomatica tra Mosca e Berlino. E proprio a pochi giorni dal vertice di Parigi del 9 dicembre in cui i leader di Russia, Germania, Francia e Ucraina cercheranno una soluzione al conflitto nel Donbass.
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