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Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto
Franca Giansoldati per “il Messaggero”
Fumata bianca ultra rapida al conclave dei cavalieri di Malta. Ieri mattina già alla prima tornata, con 35 voti a favore su 52, sotto il dipinto del Beato Gerardo, fondatore del più antico ordine cavalleresco del mondo, è stato eletto l' ottantesimo Gran Maestro. Si tratta di un nobile italiano, fra' Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, 74 anni, romano, monaco professo dal 1993 e descritto dai suoi sostenitori come un uomo molto colto e mite.
GIACOMO DELLA TORRE DEL TEMPIO DI SANGUINETTO
Papa Francesco lo ha sponsorizzato a distanza nella speranza che la sua mitezza riesca ad avere la meglio sulle lotte interne e a rammendare lo strappo venutosi a creare tra tedeschi e inglesi dopo il dimissionamento forzato del precedente Gran Maestro, Matthew Festing, costretto a lasciare l' incarico a vita per le forti pressioni esercitate dalla Santa Sede.
Una specie di congiura di palazzo sfociata in una inedita intromissione da parte del Vaticano, producendo lacerazioni, strascichi e il sospetto, tra i cavalieri, che quel passaggio abbia leso la sovranità e l'autonomia dell'Ordine. Il dubbio è però affiorato anche ieri mattina quando i 54 votanti chiamati a votare una terna di nomi scelta il giorno precedente (Giacomo dalla Torre, Carlo Ippolito e Pierre de Bizemont) si sono visti piombare su Villa Magistrale l'inviato del Papa, monsignor Angelo Becciu, delegato speciale all' Ordine.
Giacomo Dalla Torre del Tempio di SanguinettoPAPA BERGOGLIO E FESTING
PRESSING
Una visita che non era attesa. Almeno non in quel momento. Si sarebbe trattato di un saluto ai votanti, con l'esortazione a valutare bene i pro e i contro e, naturalmente, l'augurio di buon lavoro. Poi un ringraziamento speciale stato rivolto a Dalla Torre per ciò che ha fatto in questo difficile tempo di transizione come Luogotenente. Una versione che non coincide con la sensazione di alcuni cavalieri.
ANGELO BECCIU NUNZIO APOSTOLICO A CUBA
La presenza dell'inviato papale avrebbe avuto lo scopo di esercitare una forma indiretta di pressione sugli elettori visto che nessuno si aspettava il suo arrivo. Difficile ricostruire come sono andate le cose, né se la presenza del braccio destro del Papa abbia effettivamente influenzato i votanti. Fatto sta che l'operazione elettorale è risultata rapidissima, all'ora di pranzo era già tutto terminato e la crisi di governo si è avviata alla conclusione.
Stamattina dopo il giuramento toccherà a dalla Torre assumere le redini di governo, con le prerogative di un capo di Stato, e rappacificare gli animi. Una missione che sembra quasi impossibile. L'ultimo italiano a capo dei cavalieri è stato Fra' Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988), dopo di lui sono arrivati due britannici, Andrew Bertie e Festing, fino allo scontro degli inglesi con l'ala (ricchissima) dei cavalieri tedeschi.
Una componente che difficilmente cederà terreno e influenza sullo sviluppo interno dell'Ordine e su una realtà presente in 120 paesi con oltre 2.000 progetti in campo medico-sociale. Dalla Torre ha subito annunciato che vuole «proseguire il lavoro per la riforma della costituzione avviata nel 2017» per adeguarla al vento delle novità portato nella Chiesa da Papa Bergoglio.
fra ludwig hoffmann e fra giacomo dalla torre del tempio di sanguinetto
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