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PAOLO G.BRERA per repubblica.it
Un maestro di una scuola elementare di Foligno ha costretto un bambino nero a voltarsi verso la finestra additandolo a tutta la classe come “troppo brutto” per essere guardato in viso. “Un esperimento sociale”, si sarebbe giustificato il maestro mentre l’indignazione dei genitori, a cui i tutti bambini hanno subito raccontato la brutta esperienza, è finita direttamente nello studio di un avvocato. L’episodio, oltretutto, si sarebbe poi ripetuto con le stesse modalità nella classe di un’altra bimba nera, la sorellina maggiore del piccolo. Ora il leader di Leu Fratoianni fa un'interrogazione e il Miur chiede una relazione agli uffici territoriali.
La vicenda è avvenuta nei giorni scorsi nella scuola elementare di Monte Cervino, un quartiere di Foligno. “Ma che brutto che è questo bambino nero! Bambini, non trovate anche voi che sia proprio brutto? Girati, così non ti devo guardare”, avrebbe detto il maestro, secondo i racconti riportati dai genitori. Il maestro, hanno raccontato i bambini, è andato verso la finestra, ha disegnato un segno sui vetri e ha costretto il bambino nero a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra.
“Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, che è esploso ieri dopo un post pubblicato su Facebook in cui si raccontava la vicenda”, spiega il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. Ma la vicenda è stata confermata dalla dirigente scolastica, la dottoressa Marconi: “Ho informato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ritengo molto grave quello che è emerso e preferisco non fare ulteriori dichiarazioni perché non voglio inficiare un’indagine interna che deve essere rigorosa ed efficace”.
A una prima contestazione informale il docente - assunto con un contratto a termine per tutto l’anno scolastico - si è giustificato parlando di un esperimento sociale ispirato ad altri che si trovano in rete. La sua intenzione, cioé, sarebbe stata opposta all’effetto che ha avuto: mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista. Ma al di là della motivazione, il risutato è stato scioccante e ha portato i genitori a denunciare l’episodio sui social e non solo: si sono rivolti anche a un legale, per portare la vicenda in tribunale.
Stamattina, comunque, sia i bambini che l’insegnante erano regolarmente in classe. E sono andati a scuola anche i fratellini costretti a guardare la finestra: “L’ambiente è comunque sano e protettivo, le famiglie lo sanno”, spiegano a Monte Cervino.
Su Facebook il segretario di Leu Nicola Fratoianni, annunciando la presentazione di un'interrogazione in Parlamento, denuncia: "Stamattina ho appreso una notizia che se fosse vera sarebbe gravissima. Pare che in una scuola di Foligno, la città in cui vivo, un maestro appena entrato in classe abbia additato un bimbo nero e abbia chiesto alla classe se fosse brutto.
Non contento, poi, lo avrebbe costretto a stare tutto il tempo rivolto verso la finestra, per non guardarlo. Avrebbe fatto la stessa cosa con la sorellina, che frequenta un'altra classe dello stesso istituto. Interrogo subito il governo, perché su una vicenda del genere è sempre bene vederci chiaro, fino in fondo. Se fosse vero, l'insegnante andrebbe immediatamente sospeso. Un'ultima amara considerazione: fino a qualche tempo fa, una cosa del genere non sarebbe nemmeno stata immaginabile. Oggi è tutto sdoganato, è tutto possibile".
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