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NELLA GUERRA DEI VANZINA SPUNTANO IL GATTO E LA VOLPE! L’EX PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI MALAGÒ E L’EX PRESIDENTE DELLA FERRARI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO SONO TESTIMONI NEL BRACCIO DI FERRO TRA ENRICO VANZINA, 76 ANNI, E LA COGNATA LISA MELIDONI  SULL’EREDITÀ DI CARLO VANZINA SCOMPARSO NEL LUGLIO 2018: BALLANO 240MILA EURO - POCHI GIORNI DOPO LA MORTE DEL REGISTA SI TENNE UN INCONTRO, SU SUGGERIMENTO DI ENRICO, NELLO STUDIO DI “MEGALÒ” PER ANALIZZARE I CONTI DI CARLO - L'ESPERTO: “È EMERSO CHE ENRICO AVEVA DEI CREDITI”. MA LISA MELIDONI CHE NON ERA PRESENTE ALL'INCONTRO DICHIARA DI ESSERE “IGNARA” DEL DEBITO...

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fregene enrico vanzina

Giulio De Santis per corriere.it - Estratti

 

L’ex presidente del Coni, Giovanni Malagò, e l’ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Sono due testimoni eccellenti del braccio di ferro tra Enrico Vanzina, 76 anni, e la cognata Lisa Melidoni  sull’eredità di Carlo Vanzina scomparso nel luglio 2018. Pomo della discordia crediti per circa 240mila euro vantati con il fratello da Enrico, che fa richiesta di restituzione della somma a Melidoni una volta venuto a mancare per una grave malattia Carlo, 67 anni.

 

Pochi giorni dopo la morte del più piccolo dei fratelli Vanzina, figli del grande regista Steno, si tiene un incontro nello studio dell’allora numero uno dello sport italiano. Motivo: ricostruire la situazione patrimoniale di Carlo.

 

 

carlo vanzina lisa melidoni

A raccontare la riunione è Corrado Gatti, esperto in bilanci. La novità emerge dal deposito delle carte nella duplice inchiesta nata dalle denunce incrociate tra Melidoni e Enrico Vanzina. La cognata con l’accusa di tentata truffa contro Enrico, lui invece per calunnia nei confronti della cognata. Per Melidoni pende una richiesta di archiviazione della procura, il cui esito si saprà a inizio agosto.

 

La posizione di Vanzina – assistito dall’avvocato Carlo Longari - è invece già stata archiviata. La prima ad accendere il conflitto è la moglie di Carlo. Nella querela Melidoni racconta come «la esposizione debitoria si è improvvisamente manifestata soltanto dopo la morte di mio marito (…). Enrico non mi ha mai manifestato, sebbene legati da affinità parentali, situazioni economiche irrisolte tra lui e Carlo».

malagò montezemolo

 

 

In questo contesto che entrano in scena, come testimoni, Malagò e l’ex presidente della Ferrari. A suggerire il loro coinvolgimento è proprio Enrico, come lui stesso racconta in un interrogatorio al pm quando è ancora indagato per tentata truffa (in seguito alla querela della Melidoni) nei confronti della cognata, accuse archiviate:

 

«Ho rappresentato la situazione di debito, lei mi disse di non sapere nulla e mi parve vero (…). Allora io le ho consigliato di rivolgersi ad amici di Carlo per far analizzare la situazione societaria, cosa che lei ha fatto affidandosi a Malagò e Cordero di Montezemolo, amici di Carlo e, di riflesso, anche di mia cognata».

 

elisabetta melidoni carlo vanzina

Si terrà un incontro come riferisce Gatti, sentito in qualità di persona informata sui fatti, il 17 maggio del 2023: «A metà luglio del 2018, poco dopo la morte del regista, ho partecipato a una riunione al Coni negli uffici di Malagò. C’erano, oltre al presidente, anche Cordero di Montezemolo, l’avvocato Longari e Enrico. (…) Non sapevo di essere stato invitato per conto della Melidoni».

 

Che almeno dalle testimonianze raccolte dalla procura quel giorno non sarebbe stata presente. Prosegue Gatti nella deposizione: «Dallo studio fatto come esperto di bilanci, con le poche informazioni a mia disposizione, è emerso che Enrico vantava dei crediti».

 

 

luca di montezemolo malago vanzina foto mezzelani gmt008

Di quel debito Melidoni – difesa dall’avvocato Massimo Amoroso – sarebbe stata ignara, come scrive il pm quando sottolinea che «senza dolo (…) nelle denunce e nel corso del giudizio civile ancora pendente, la moglie di Carlo, in relazione ai pregressi rapporti in essere tra Enrico e il marito (...), ha escluso che potesse essere maturato il debito chiesto dal cognato». Quando è stato interrogato, Enrico Vanzina, dopo aver ammesso di aver firmato nel 2017 al posto di Carlo il bilancio della loro società “International Video 80”,(con il suo consenso, vicenda senza più rilievo penale, ndr), ha ricordato: «Io e mio fratello siamo stati simbiotici, di noi si è sempre parlato come i fratelli Vanzina. Quando Carlo è morto, è come se fosse andata via la metà di me».

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