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GUERRA AL PORNO - PARIETTI, LECCISO E DEL SANTO HANNO PRESENTATO DENUNCIA PERCHE’ DIGITANDO I LORO NOMI SUL WEB ESCONO COLLEGAMENTI A SCENE DI SESSO ESPLICITE - “LEDONO LA NOSTRA REPUTAZIONE” - E CITANO LA CONVENZIONE DI BUDAPEST SUL CYBERCRIME

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Michele Focarete per “Libero Quotidiano”

alba pariettialba parietti

 

Gli ultimi, tragici fatti di cronaca ce l' hanno ricordato ancora una volta: se non la si impugna per il verso giusto, l' arma della tecnologia può diventare spietata.

Motori di ricerca e social network possono diventare infidi e micidiali.

 

Ne sanno qualcosa anche Alba Parietti, Lory Del Santo e Loredana Lecciso, tre showgirl unite in una class action contro l' utilizzo illegittimo della loro immagine, accostata a scene pornografiche. E anche a immagini di sesso esplicite, video hard, foto di aitanti giovanotti di bella presenza. Basta andare su Google e inserire il nome delle vip nostrane, accostandoci la parolina porno. Et voilà, il gioco è fatto: donne sconosciute ma col volto delle tre dive ne combinano di tutti i colori.

 

Così, per difendere la loro reputazione e la loro identità digitale violate, si sono rivolte all' avvocato Michele Morenghi, piacentino con studio a Milano. Il legale ha già presentato un esposto alla procura di Milano, citando persino la convenzione di Budapest sul Cybercrime del 2008, e la competenza del giudice italiano «alla conoscenza della diffamazione compiuta mediante inserimento nella rete telematica di frasi offensive, immagini denigratorie, anche nel caso in cui il sito web sia registrato all' estero, purché l' offesa sia percepita da più fruitori che si trovino in Italia».

loredana leccisoloredana lecciso

 

«Premesso che non ho alcuna affinità lavorativa e personale con il sistema porno - si legge nell' esposto, - nonostante ciò, digitando all' interno del motore di ricerca google.it, il mio nome Loredana Lecciso-porno, appaiono indirizzi internet inenarrabili, in cui sono associata ad una filmologia (peraltro inesistente) pornografica dove vengono descritte delle mie performance sessuali con varie posizioni del mio corpo, assunte con personaggi del tutto a me sconosciuti».

 

Come la Lecciso, anche le altre due colleghe di sventura sono cadute dalle nuvole. «Nessuna di noi ha pubblicato foto porno, nessuna ne sapeva nulla. Adesso qualcuno dovrà pagare. Queste oscenità hanno leso ripetutamente la nostra reputazione».

 

 

Per l' avvocato Morenghi il problema grande è l' inesistenza «di un trattato in materia di ciberspazio tra noi e gli Stati Uniti per il sanzionamento di soggetti che pubblicano immagini e filmati con il server negli Stati Uniti. Noi, comunque, oltre all' eventuale danno economico, abbiamo chiesto il sequestro preventivo e la rimozione di tali informazioni sul web».

lory del santo a drive inlory del santo a drive in

 

Sul fronte processuale, intanto, per la Lecciso è stata richiesta l' archiviazione dal pm, ma è stata accolta l' opposizione all' archiviazione e quindi ci sarà l' udienza di discussione davanti al gip. Invece per Lory Del Santo e Alba Parietti c' è ancora una fase di indagini.

 

 

Anche Marina Ripa di Meana era caduta in una situazione analoga qualche tempo fa, quando sul suo profilo Twitter, forse a causa di qualche "mi piace" di troppo, erano apparse immagini a dir poco spinte. Anzi, pornografiche. Era proprio il profilo di Marina Ripa di Meana, ma lei non aveva mai pubblicato «quelle sconcerie».

 

C' è poi l' altro risvolto, quello più drammatico che in questi giorni ha invaso le cronache dei giornali e delle tv: il suicidio di Tiziana Cantone, napoletana di 31 anni. La donna si è tolta la vita dopo che i suoi filmati hard circolavano sul web da oltre un anno, da quando la giovane inviò quei video a quattro conoscenti su Whatsapp, senza però autorizzarli a diffonderli.

TIZIANA CANTONETIZIANA CANTONE

 

Ma una volta finiti nel web, neanche i giudici sono riusciti a fermare quel tam tam mediatico poi degenerato nel dramma. Piattaforme digitali, siti porno e forum sui quali sono stati pubblicati link per il download delle immagini di Tiziana, diventata nel frattempo un' icona del porno contro la propria volontà. Fino a morirne.