L'ETERNO RITORNO DEI PROCESSI AL BANANA - IL GUP DEL TRIBUNALE DI BARI HA RINVIATO A GIUDIZIO SILVIO BERLUSCONI CON L'ACCUSA DI AVER INDOTTO GIANPAOLO TARANTINI A MENTIRE AI MAGISTRATI SULLA VICENDA ESCORT - PER COMPRARNE IL SILENZIO, IL CAV AVREBBE FORNITO A “GIANPI” UN LAVORO E CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO IN CONTANTI - GLI ATTI SU LAVITOLA TRASMESSI ALLA PROCURA DI NAPOLI

GIANPIERO TARANTINI

(ANSA) - Il gup del Tribunale di Bari Rosa Anna Depalo ha rinviato a giudizio Silvio Berlusconi per il reato di induzione a rendere false dichiarazioni all'autorità giudiziaria sulla vicenda escort. Il processo inizierà il 4 febbraio 2019. Al termine dell'udienza preliminare il giudice ha dichiarato inoltre la propria incompetenza territoriale nei confronti dell'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola, disponendo la trasmissione degli atti ai magistrati di Napoli.

 

martinelli berlusconi lavitola

Stando all'ipotesi accusatoria, sostenuta da Pasquale Drago e Eugenia Pontassuglia, Berlusconi, all'epoca presidente del Consiglio, avrebbe fornito all'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, per il tramite di Lavitola, avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perché mentisse ai pm baresi che indagavano sulle escort portate nelle residenze estive dell'ex premier fra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica. Nel procedimento contro Berlusconi è costituita parte civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha rilevato il danno d'immagine causato dalle condotte dell'ex premier, accusato di aver pagato le bugie di Tarantini.

GIANPIERO TARANTINI ALLA FINESTRA