DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1. ALLARME PROSTITUZIONE MINORILE - CASI AUMENTATI DI 5 VOLTE IN 2 ANNI
Grazia Longo per “La Stampa”
BABY ESCORT LA CASA AI PARIOLI
Hanno il corpo acerbo di adolescenti che si ispirano ai modelli macho dei video hot e il cuore indurito per la vendita di quel corpo anche solo per una bottiglia di birra, uno spinello, 10 euro. I ragazzini che a Roma si vendono - o si «affittano» per una notte o l’intero weekend - sono in continuo aumento. Per strada, ma anche attraverso il web.
BABY ESCORT DEI PARIOLI UNA DELLE RAGAZZE INCONTRA UN CLIENTE
Un fenomeno sociale allarmante, ad appena un anno di distanza dall’orrore delle baby squillo dell’esclusivo quartiere Parioli che tanto ha scosso l’opinione pubblica. Una discesa nell’abisso della perversione sessuale di maturi e stimati professionisti, spesso sposati e con prole al seguito, che «comprano» minorenni come fossero giocattoli. L’inquietante fotografia viene offerta dal procuratore aggiunto Maria Monteleone che evidenzia come «la prostituzione minorile negli ultimi due anni sia aumentata del 516% e per il 50% si tratta di maschietti. Molti sedicenni e diciassettenni, ma anche tredicenni o quattordicenni».
I procedimenti penali che riguardano l’induzione, il favoreggiamento, lo sfruttamento e l’organizzazione della prostituzione minorile sono infatti «passati da 31 casi nell’anno 2012 a 191 nell’anno 2014, un aumento che mette i brividi e che registra un’impennata della prostituzione maschile. Si tratta in gran parte di stranieri, soprattutto romeni, ma anche italiani».
Inquietante lo spaccato sulle motivazioni che spingono i minori a concedersi agli adulti. C’è chi lo fa per raccogliere il denaro per acquistare l’ultimo modello di smartphone o di sneakers griffate, ma anche chi «punta a guadagnare per aiutare la famiglia che vive in un totale clima di indigenza e di degrado socio-culturale».
Baby prostituti per aiutare la madre a fare la spesa, insomma. Il procuratore aggiunto Monteleone (titolare peraltro dell’inchiesta delle baby squillo dei Parioli) ha esposto i dati di questa drammatica realtà anche durante l’audizione della Commissione parlamentare infanzia e adolescenza, presieduta da Michela Vittoria Brambilla.
«Il mio intervento - precisa il magistrato - ha voluto ribadire la necessità non di ulteriori interventi legislativi sul fronte della repressione, ma di misure preventive. Anche il ricorso al patteggiamento da parte dei clienti, consente di concentrare l’attenzione e le forze della magistratura sui casi più gravi, ai quali riservare il rito ordinario, mentre si sente la mancanza di misure e strutture che tutelino efficacemente il minore dalle indagini preliminari al faticoso percorso di recupero».
La prevenzione è quanto mai preziosa considerato il contesto di povertà estrema in cui maturano questi episodi. Un quadro preoccupante se si considerano i dati Istat per cui 1 italiano su 4 è a rischio povertà, 10 milioni sono senza mezzi.
All’attenzione del procuratore aggiunto ci sono poi i clienti, perseguibili per legge: «Si è registrata un’inversione di tendenza, con l’aumento degli italiani. Mentre nel 2013 tra gli indagati 38 erano italiani e 62 stranieri, nel 2014 questi ultimi sono risultai 43 a fronte di 127 italiani».
2. “MI SONO VENDUTO PER LE VACANZE, IL CASO PARIOLI MI HA FATTO SMETTERE”
Grazia Longo per “La Stampa”
BABY SQUILLO BS F SCO F HE kYd x Corriere Web Roma
Adesso che tutto è passato, adesso che è rientrato in se stesso «come non mi era mai capitato prima, neppure quando non avevo ancora cominciato a vendermi per pagarmi i jeans firmati e una vacanza all’Argentario», parla a macchinetta. Saltella a scatti da un piede all’altro, tradendo nervosismo e imbarazzo. È completante diverso dal ragazzo che ostentava cinica freddezza e indifferenza come lo ricorda chi lo ha aiutato a uscire dal «giro».
È proprio Mattia (nome di fantasia, ndr) - 16 anni e mezzo, seconda liceo da ripetente, jeans chiari, felpa con il cappuccio e mani quasi sempre affondate nelle tasche - a chiamarlo così, il giro.
«Ho iniziato a uscire dal giro più o meno quando è scoppiato lo scandalo delle baby squillo ai Parioli - racconta tra l’italiano e il romanesco - Me faceva strano che tutti parlassero di quelle due lì come di un fatto straordinario, quando tutti, maschi e femmine, si prostituiscono per arrotondare». Dalla nostra espressione sbalordita intuisce d’averla sparata grossa e corregge il tiro: «Beh non proprio tutti, ovvio. Però ce n’è molti di più di quando la gente immagini».
Subito dopo, chissà perché, si sente in dovere di precisare che «io non so’ mica frocio, sia chiaro. Certo so’ andato con quegli uomini, ma solo per i soldi. A loro piaceva, a me per niente. Anzi me faceva schifo, anche per questo forse so’ riuscito a durare meno di altri e ne sono venuto fuori».
Il motivo di quel Mattia che oggi non esiste più - annegato in un pozzo nero di solitudine, rabbia, desiderio di riscatto - sta tutto nei soldi. «Solo per i soldi l’ho fatto. Sì, i miei lavorano e so’ pure figlio unico, ma non è che stiamo a scialà. Volevo un po’ di indipendenza. Volevo soldi miei, per i jeans ma anche perché i miei amici organizzavo per andare all’Argentario e io non mi potevo pagare il weekend lungo. Ho iniziato con una chat, ma da cosa nasce cosa. All’inizio solo foto e cose con skype, poi incontri veri. Non l’ho fatto tante volte, è durato poco, in tutto un mese. Forse qualcosa di meno, ho racimolato in tutto quasi 400 euro. Cinquanta euro a botta, solo con due uomini. Poi però stavo troppo male e un amico mio mi ha fatto aiutare da un prete. Boh, io non è che so’ tanto credente, non è che so’ uno de chiesa, però sta roba m’ha aiutato a capire».
Sul rapporto con i suoi genitori, su come abbiano reagito al macigno che è caduto loro addosso non vuole dire niente. «Nun me va’ de parlare de sta cosa. Quello che conta, l’importante, è che io ora penso a studiare. Ho perso l’anno con tutto sto’ bordello che è successo, ma ora voglio pensare a finire la scuola».
Il tempo a disposizione è scaduto. Mattia saluta e si allontana, camminando come se saltellasse
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