luigi e gabriella deambrosis

I GAY POSSONO FARE I GENITORI, GLI ANZIANI NO - ARRIVA IN APPELLO IL CASO DELLA COPPIA PRIVATA DELLA PROPRIA BAMBINA DOPO IL PARTO PERCHE’ “TROPPO VECCHIA” - ''LA VERITA’'': “IL CLAMORE CHE LA MEDESIMA VICENDA AVREBBE FATTO SE I GENITORI FOSSERO STATI OMOSESSUALI, ANZICHÉ SEMPLICEMENTE AVANTI CON L'ETÀ, POSSIAMO SOLO IMMAGINARLO”

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LUIGI E GABRIELLA DEAMBROSISLUIGI E GABRIELLA DEAMBROSIS

Alessia Pedrielli per la Verità

 

Omosessuali sì, anziani no. Oggi in Italia funziona così. Farsi fare un bambino su ordinazione, prendendo a prestito l' utero di una donna, va bene per essere considerati genitori. Mettere al mondo un figlio oltre una certa età, invece, non va bene per niente. C' è la storia di Viola, a ricordarcelo, che torna attuale proprio in questi giorni in cui si celebra la genitorialità omosessuale come forma legittima di famiglia.

 

Viola è nata sei anni fa, da una coppia eterosessuale. La mamma, Gabriella, aveva allora 57 anni e il papà, Luigi Deambrosis, ne aveva 63. Erano anziani, sì. Ma la fecondazione artificiale (effettuata all' estero, senza violare alcuna legge) era andata bene e la bimba è venuta al mondo senza problemi. Eppure, a poche settimane di vita, la piccola, è stata portata via ai genitori, accusati di abbandono (e poi assolti) per averla lasciata 7 minuti sul seggiolino dell' auto parcheggiata sotto casa.

 

I Deambrosis non si sono mai arresi, la vicenda giudiziaria non è ancora finita e proprio in questi giorni la Corte d' appello civile di Torino dovrebbe emettere la sentenza definitiva sul loro destino.

 

La decisione arriverà a poca distanza dall' ordinanza emessa il 23 febbraio dal Tribunale di Trento su un' altra famiglia.

 

Una coppia di omosessuali, entrambi padri. In quel caso la decisione dei giudici ha reso ufficialmente genitore un uomo in quanto compagno di un altro uomo che, prendendo un ovocita da una donna e un utero in affitto da un' altra, aveva partecipato alla generazione di due gemelli. Perché «non esiste un modello di genitorialità fondato sul legame biologico», hanno scritto i giudici. Rifiutando, su una famiglia siffatta, qualsiasi pregiudizio.

 

LUIGI E GABRIELLA DE AMBROSISLUIGI E GABRIELLA DE AMBROSIS

Sui genitori di Viola, invece, i pregiudizi ci sono stati, eccome. La vicenda, a grandi linee, è questa. Viola è nata il 28 maggio del 2010 all' ospedale Sant' Anna di Torino. I coniugi Deambrosis vivevano a Mirabello, un paesino a pochi chilometri da Casale Monferrato.

La nascita aveva fatto scalpore e tutti gli occhi erano puntati su quella coppia di genitori nonni. Forse per questo, un giorno da un vicino arrivò una segnalazione: la bimba era stata vista dormire in macchina completamente sola.

 

 

Nemmeno il tempo di ribattere che la piccola, a meno di due mesi, venne portata via, affidata a una struttura e poi a una nuova famiglia. Mamma e papà, denunciati per abbandono di minori e finiti alla sbarra, potevano vederla solo raramente, alla presenza delle assistenti sociali e in luoghi protetti.

 

Il processo si concluse nel giro di un paio d' anni con l' assoluzione completa dei due: Viola non era stata messa in pericolo, né abbandonata. Il papà l' aveva lasciata sola pochi minuti in un punto ben visibile e sicuro, mentre entrava in casa per mettere sul fuoco il pentolino del latte. E lo aveva fatto solo per non svegliarla.

 

L' assoluzione però non bastò a far rientrare la piccola a casa. Anzi. Nel 2013 Viola venne dichiarata adottabile: prima dalla Corte d' appello di Torino e poi dalla Cassazione che confermò la sentenza.

 

Da quel momento mamma e papà non l' hanno più incontrata. Non si sono arresi, però, e hanno proseguito una battaglia giudiziaria fino allo scorso giugno, quando una nuova sentenza della Cassazione ha riaperto i giochi. La suprema Corte, accogliendo l' istanza dei genitori che avevano impugnato la messa in adozione della piccola, ha bocciato le decisioni assunte in precedenza parlando di un «esame frettoloso» effettuato sulla genitorialità dei coniugi Deambrosis.

 

genitori gay e affidamento genitori gay e affidamento

Assolti con formula piena in tre gradi di giudizio dalle accuse, ma ritenuti inadeguati perché la piccola (che non aveva mai vissuto con loro) secondo le assistenti sociali «non mostrava nei loro confronti atteggiamenti altamente significativi».

 

Ora tutto è nuovamente rimandato alla Corte d' appello di Torino che, formata da togati diversi e tenendo conto delle indicazioni ricevute, deve sentenziare definitivamente sul caso. Nel frattempo, però, Viola è cresciuta. Ha compiuto 6 anni e vive con un' altra famiglia. La sua è stata distrutta, comunque vada, per sempre. Il clamore che la medesima vicenda avrebbe fatto se i Deambrosis fossero stati omosessuali, anziché semplicemente avanti con l' età, possiamo solo immaginarlo.