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Dagotraduzione dalla Cnbc
L'industria tecnologica è divisa in due categorie: i giganti, che operano su un livello quasi inimmaginabile, e tutti gli altri.
Alphabet, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft, le cinque grandi, hanno appena presentato i risultati del primo trimestre del 2021, numeri che mostrano quanto la loro posizione sia dominante. Ma in molti casi, rami d'azienda relativamente piccoli, stanno generando entrate maggiori rispetto a grandi società tecnologiche.
Youtube, che appartiene a Google, è sulla buona strada per generare le stesse entrate di Netflix. Eppure Youtube è una realtà piccola se messa a confronto con il colosso della tecnologia. Le sue entrate pubblicitarie rappresentano solo il 13% del totale. Nell'ultimo decennio, l'azienda madre, Alphabet, ha guadagnato 4,5 miliardi di dollari dall'aumento di valore delle sue start-up.
Nel trimestre che si è appena chiuso il business pubblicitario di Amazon ha prodotto 7 miliardi di entrate, quasi sette volte il valore di Twitter. Eppure questo numero è appena percepibile se si considera il fatturato trimestrale di tutta Amazon, 108 miliardi di dollari. Anche Amazon Web Service, il servizio di cloud di Amazon, è un piccolo gigante: nei primi tre mesi dell'anno le sue entrate hanno superato quelle generate da tutta Oracle nello stesso periodo.
Linkedin ha raccolto oltre 3 miliardi di pubbicità nell'ultimo anno, più di quanto hanno fatto Snapchat e Pinterest. Microsoft, che ne è proprietaria, ne ha incassati 121 negli ultimi nove mesi.
Il business dei gadget di Apple, soprannominato “Wearables, Home and Accessories” e che comprende gli Apple Watch e gli accessori come gli airpods e gli homepods, ha prodotto oltre 7,8 miliardi di dollari nell'ultimo trimestre. Una cifra più grande di quella generata dai laptop di HP nel trimestre che si è chiuso il 31 gennaio e che, a differenza di Apple, comprendeva anche il periodo natalizio. Ma il settore gadget rappresenta solo l'8,7% delle vendite complessive di Apple. Per non parlare dell'iPhone: il giro d'affari dello smartphone Apple è più grande di quello di tutta Microsoft (e non è il primo anno).
Facebook, al contrario degli altri, non divide gli incassi per settori, ed è quindi difficile avere un'idea di come si muovono i suoi settori. Bloomberg però ha calcolato che Instagram, nel 2019, ha generato 20 miliardi di entrate pubblicitarie, posizionandosi tra i big della pubblicità, molto più in alto di Snapchat, Pinterest e Twitter.
In genere, nel mondo degli affari, vige la «legge dei grandi numeri»: è più difficile crescere del 50% da 1 miliardo di dollari che da 100 milioni. Ma le piattaforme tecnologiche stanno capovolgendo questa regola. Quando un business tecnologico arriva a livelli giganteschi - e tutte queste aziende hanno diverse attività che raggiungono più di 1 miliardo di clienti - è più facile crescere raccogliendo flussi aggiuntivi di entrate da una massiccia base piuttosto che inventare nuove aree di business da zero o rubare clienti a concorrenti più grandi.
Questi giganti conoscono i loro clienti e sono in grado di vendergli nuovi prodotti in modo efficace, senza bisogno di andare a cercare altri mercati, sfruttando il rapporto già in essere. E con il flusso di cassa o con le azioni acquistano nuove aziende, e se non ci riescono, le clonano.
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