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GLI AMERICANI POVERI SI ATTACCANO AL BUS - I PULLMAN DELLA "GREYHOUND", CHE DAL 1914 SCARROZZANO MILIONI DI PERSONE IN GIRO PER L'AMERICA, STANNO SCOMPARENDO - IL BUSINESS È DIVENTATO SEMPRE MENO REDDITIZIO E L'AZIENDA HA DECISO DI VENDERE ALCUNE STAZIONI A PRIVATI - MA IL DECLINO DELLA "GREYHOUND" VA IN CULO AGLI AMERICANI POVERI, CHE, CON UNA RETE FERROVIARIA ALLO SBARAGLIO E CON I PREZZI DEI VOLI ALLE STELLE, CONFIDANO NEI BUS PER SPOSTARSI A BASSO COSTO…

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Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

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Simbolo, per tutto il Novecento, dell’America on the road, gli autobus della Greyhound stanno lentamente scomparendo dalle città americane. E con essi si diradano i servizi di altre compagnie private, come Trailways , che hanno garantito per decenni servizi di trasporto capillari e a buon mercato in un Paese con una rete ferroviaria limitata, invecchiata e costosa.

 

[…] Le aviolinee, generosamente sussidiate durante la pandemia, hanno, però, sofferto meno dei gestori del trasporto su gomma: i piccoli, senza iniezioni di denaro pubblico, sono falliti durante la crisi del coronavirus.

 

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Greyhound per un po’ ha beneficiato della minore concorrenza: ma è un mercato sempre più povero. Il deperimento del trasporto sulle strade d’America è un’altra delle facce occulte dell’aumento delle diseguaglianze, con dati che sfuggono alle statistiche economiche: i bus trasportano il doppio dei passeggeri delle linee ferroviarie Amtrak e i tre quarti di questi 60 milioni di viaggiatori sono americani a basso reddito (sotto i 40 mila dollari l’anno): soprattutto minoranze etniche, anziani impoveriti o con la paura di volare, giovani squattrinati e disabili. Le statistiche dicono che quando una linea viene soppressa, il 60 per cento dei suoi passeggeri rinuncia a viaggiare.

 

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Cosa sta succedendo? Senza sussidi il business è divenuto sempre meno redditizio, soprattutto per gli alti costi di una fitta rete di terminal urbani per i bus, spesso costruiti quasi un secolo fa e bisognosi di radicali restauri. Greyhound , ora di proprietà europea (la tedesca Flixbus gestisce i servizi, mentre il patrimonio immobiliare fa capo a una finanziaria britannica) si è resa conto non solo di non essere in grado di sostenere i costi di rifacimento dei terminal, ma anche di poter guadagnare molto di più vendendo quelle bus station, spesso in zone centrali o semicentrali delle città, a società immobiliari che le ricostruiranno come edifici commerciali o residenziali. […]

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