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Marco Lillo per il “Fatto Quotidiano”
Alla fine il Tribunale è arrivato e Matteo Renzi, che ieri gigioneggiava ("a Potenza non vanno mai a sentenza") ora può leggere tutti gli atti del Totalgate per capire quanto sia insensato il suo discorso di ieri alla direzione del Pd.
Le sue slide mettevano insieme guardie e ladri, leggi per nominare i commissari e leggi per favorire chi invece i commissari non li vuole vedere nemmeno in cartolina. Renzi prima ha rivendicato l'emendamento Tempa Rossa, su misura di una multinazionale privata che traffica con il compagno dell'allora ministra Guidi, poi con un salto carpiato lo ha paragonato alla legge del 2014 che ha permesso a Cantone di commissariare il Consorzio Venezia Nuova dopo le ruberie dei suoi manager. L'azzardo retorico è talmente sfrontato che solo una platea di peones assonnati o asserviti ha potuto farla passare liscia al 'venditore di pentole', copyright Michele Emiliano.
Ricapitoliamo la storia di Tempa Rossa: i vertici di Total Italia SPA sono stati arrestati per turbativa d' asta e corruzione nel 2008 proprio per la costruzione del Centro Oli di Tempa Rossa, il giacimento scoperto nel 1989 che a regime produrrà 50mila barili di petrolio, 230 mila metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo. Una miniera di soldi ma anche di potenziali veleni per la Basilicata.
Davvero Tempa Rossa è equiparabile all' Expo o al Mose? Davvero una legge che sblocca un' opera in favore dello Stato è identica a una che sblocca un pozzo di petrolio privato? Nessuno ieri ha smontato questa equiparazione durante la direzione del Pd. Lo hanno fatto i magistrati a Potenza con la sentenza e a Roma con l'audizione della Boschi.
Per i fatti del 2007 ieri sono stati condannati (ma saranno salvati dalla prescrizione) l'ex amministratore di Total Italia Lionel Lehva e l' ex responsabile di Total in Basilicata, Jean Paul Juguet (tre anni e sei mesi a testa), altri due ex dirigenti locali della Total, Roberto Francini e Roberto Pasi (sette anni di reclusione ciascuno) e l' imprenditore Francesco Rocco Ferrara (sette anni di reclusione).
Per Lehva e Juguet è stata disposta l' interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, mentre per Pasi e Francini l' interdizione è perpetua. La Total quindi non ha dimostrato di meritare il trattamento di favore sbandierato da Renzi. Quell' emendamento ad societatem favoriva una multinazionale che era stata commissariata per quello che aveva fatto pochi anni prima proprio per Tempa Rossa. Non ci voleva la sentenza per sconsigliare laissez faire (è l' idioma giusto) per Total.
Cosa avevano fatto i francesi secondo i pm? Avevano truccato la gara da 35 milioni e 400 mila euro del giugno del 2008 per la costruzione del centro Centro Oli. Total Italia è una società privata che però svolge il ruolo di concessionario pubblico, come Autostrade Spa per intenderci. Dunque non può fare le gare come vuole.
In quel caso, secondo il pm Henry John Woodcock che chiese e ottenne gli arresti, i vertici Total avevano organizzato la sostituzione delle buste per favorire un' associazione di imprese capeggiata da un imprenditore vicino a un parlamentare del Pd, il deputato, Salvatore Margiotta, poi assolto definitivamente. Dopo gli arresti i vertici di Total erano stati sostituiti dai giudici con un commissario integerrimo: l' ex funzionario di Banca d' Italia Piero Sagona.
Appena tornati in sella gli uomini della Total, il Governo ha ricominciato a tubare con la nuova Total privata, non tanto diversa dalla vecchia. Il nuovo capo della Total a Potenza, Giuseppe Cobianchi, è indagato nella nuova inchiesta per traffico di influenze con Gianluca Gemelli, il compagno dell' ex ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi. Gemelli si faceva dare o promettere appalti dal giro di Total facendo leva sul suo rapporto affettivo con il ministro competente sulle materie che interessavano alla società francese. In particolare la norma che sbloccava le pratiche per la costruzione delle condutture da Tempa Rossa a Taranto.
L' emendamento comunicato al compagno come un messaggio dei Baci Perugina c' entra poco con la legge 90 che ha dato i superpoteri a Cantone. La storia recente del Mose e quella del Tempa Rossa stanno insieme come un fumetto di Topolino sui Bassotti e uno sul commissario Basettoni. A Venezia il commissario del MOSE Luigi Magistro è arrivato dopo gli arresti. Qui invece c' era prima dell' inchiesta odierna e dopo quella chiusa ieri con la condanna in primo grado a complessivi 47 anni e sei mesi di reclusione.
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